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LA PISTA CICLABILE E I SOLDI DEL PNRR AD ALBANO LAZIALE

LA PISTA CICLABILE E I SOLDI DEL PNRR AD ALBANO LAZIALE
Febbraio 02
16:05 2024

 

Il Comune di Albano Laziale sta realizzando il progetto “Biovie” del costo totale di 306.000 euro finanziato quasi totalmente con i fondi del PNRR.

Il progetto consiste della realizzazione di una pista ciclabile a forma di anello all’interno nel centro storico della lunghezza di 1.650 metri. Nello specifico, si tratta di realizzare una segnaletica orizzontale della larghezza di 1,2 metri (le dimensioni standard sono di 1,5 metri) che andrà a restringere la sede stradale. In alcuni tratti la pista ciclabile sarà a doppio senso mentre nei tratti più stretti sarà a senso unico.

Stando alla delibera del Comune, il progetto “Biovie” consiste in un “piano integrato per la mobilità sostenibile di carattere intercomunale sviluppato su percorsi diversi dedicati a mobilità scolastica-culturale, mobilità per lavoro e commercio e mobilità turistico-ricettivo”. L’obiettivo è quello di “garantire un sistema di mobilità alternativa al traffico motorizzato che possa collegare diverse aree della città e predisporre collegamenti con i comuni limitrofi in vista di futuri ampliamenti con infrastrutture esistenti come la ciclo-pedonale di Castel Gandolfo e predisponendo il collegamento con il Comune di Ariccia”.

Se questi sono i termini del problema, proviamo a fare qualche considerazione.

I collegamenti con Ariccia e Castel Gandolfo non si sa se e quando verranno realizzati e quindi la pista ciclabile, non essendo in grado di “garantire un sistema di mobilità alternativa, di collegare diverse aree della città e di predisporre collegamenti con i comuni limitrofi”, non raggiunge l’obiettivo prefissato. Fintanto che l’anello ciclabile del centro di Albano non verrà a far parte di un percorso intercomunale, sarà ben difficile che esso rappresenti uno strumento per incentivare gli studenti, gli acquirenti dei negozi, i turisti, coloro che vanno a lavorare, a prendere la bicicletta.

L’estensione del percorso è alquanto ridotta, 700-800 metri tra andata e ritorno, distanza che può essere facilmente percorsa a piedi, superando alcune salitelle che rappresentano qualche difficoltà per il ciclista non allenato o che trasporta pesi.

Vi è poi un aspetto culturale-istituzionale. L’esperienza quotidiana mostra che di norma vi è una fila di auto parcheggiate in sosta vietata sulla parte sinistra di via De Gasperi. Pessimo comportamento degli automobilisti che andrebbe sanzionato e che normalmente viene tollerato, ma che è indicativo di una esigenza che andrebbe affrontata nel quadro di una rivisitazione del piano del traffico (ma ad Albano Laziale non c’è un piano del traffico). A meno che non vi siano mutamenti nel comportamento sia degli automobilisti che dei vigili urbani, ci si può aspettare che le vetture verranno parcheggiate abusivamente non più a sinistra della carreggiata ma sulla pista ciclabile. Analoga situazione si riscontra a Piazza Pia.

Il progetto ha un buco nero: la pista ciclabile passa per Piazza Carducci ma nel progetto non se ne parla. Si rimanda ad un altro progetto, quello relativo al rifacimento della piazza del costo di 600.000 euro, anch’esso finanziato impropriamente con il PNRR. Come si collegano i due progetti? E cosa si troverà di fronte il ciclista?

Ma veniamo ai soldi.

Spendere 306.000 euro per alcune riparazioni e modifiche della sede stradale, per la sistemazione di sanpietrini, per la tinteggiatura a terra e la segnaletica, e poco più, sembra una cifra alquanto elevata.

I soldi che verranno spesi non piovono dall’alto, non sono un regalo, ma dovranno essere restituiti dai cittadini italiani all’Europa negli anni a venire.

Spendere i fondi europei per una pista ciclabile, come pure per la sistemazione di piazza Carducci e per altri progetti come quello per congiungere l’Anfiteatro con i Cisternoni chiamato “Orti inclusivi” (costo 200.000 euro), rappresenta un “tradimento” del PNRR. Il PNRR rappresenta il piano italiano per dare esecuzione al programma Europeo “La Nuova Generazione (Next Generation EU)” che si ispira al principio secondo cui “Non abbiamo ereditato la Terra dai nostri padri, ma l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli”. Nel Piano viene ben specificato che il PNRR dovrà introdurre profondi cambiamenti per il rilancio del paese: dovrà costruire un’Italia nuova, cogliendo le opportunità indicate dal Programma Europeo secondo tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.

Il Comune di Albano Laziale avrebbe potuto ottenere i fondi del PNRR predisponendo, come ha fatto il Comune di Lanuvio che ha ricevuto un finanziamento di un milione di euro, un progetto per la realizzazione e la conduzione di un complesso scolastico che comprende un asilo nido. Va ricordato che per legge la copertura del servizio asili nido in relazione alla popolazione rilevante deve essere pari al 33%, ma che ad Albano Laziale tale percentuale è di 12,7 con 108 posti per i bambini (mancano dunque 173 posti), e che la frazione di Pavona non dispone di un asilo. Questo sarebbe stato un progetto genuinamente coerente con gli obiettivi del PNRR.

Ultima notazione. Né il progetto Biovie, che di bio ha ben poco, né gli altri 21 progetti finanziati dal PNRR al Comune di Albano Laziale per 22 milioni di euro, sono stati oggetto di discussione con i cittadini in un genuino confronto democratico, ma sono stati decisi nelle segrete stanze di Palazzo Savelli.

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1 Commento

  1. Drago@64
    Drago@64 Febbraio 02, 16:30

    Questa è l’intelligenza di chi comanda al comune di albano laziale che invece di sistemare le buche e gli edifici storici (musei)fa realizzare la pista ciclabile grazie e buon lavoro

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