La sorpresa continua della musica. “Il Suono di Liszt a Villa d’Este”
La stagione concertistica 2023 de “Il Suono di Liszt a Villa d’Este”, arrivata alla XI edizione, sta quasi per trovare la sua conclusione. Fu ideata da Giancarlo Tammaro per la Sala del Trono, appunto a Villa d’Este, sullo spunto di un pianoforte Erard del 1879 come quello adoperato da Liszt nella sua permanenza in villa. Da alcuni anni, ed è un vanto per la città, si svolge nella sala dell’Auditorium “Romina Trenta” di Velletri. Stessa organizzazione e direttore artistico, sempre Associazione Culturale Colle Ionci di Valeriano Bottini e Giancarlo Tammaro. Ciò che sorprende, ma non tanto conoscendo i personaggi, è la continuità di livello e di proposte, di sostanza e originali. Anche quest’anno dieci concerti domenicali nella formula matinée. Ma il titolo della stagione “Non solo pianoforte solo” dà il segno del piglio brioso e nuovo di alcuni appuntamenti che passano da Beethoven a Wagner, da Chopin a Brahms, da Schumann a Ravel … Così il pianoforte viene affiancato da una orchestra da camera, o da un violino, oppure crea un trio con violino e violoncello, o viene suonato a quattro mani per un effetto dilatativo quasi orchestrale. Gli artisti tutti eccellenti o straordinari, ma soprattutto empatici nel rappresentarsi e nel rappresentare i brani scelti. Da ultimo, il 7 maggio, una superlativa esibizione del pianista romano Gabriele Biffoni capace di illustrarci due “quadri” diversi e tutti e due appassionanti, la musica maestosa e romantica di Sergej Rachmaninov e quella sognante e diremmo tenera di Aleksandr Skrjabin. La raffinatezza e lo spessore dell’intera attività emerge anche da piccoli particolari: una accordatura speciale durante l’intervallo per “pulire” i suoni e adattarli ai toni eterei delle composizioni di Skrjabin conosciuto come lo “Chopin della mano sinistra” perché un grave affaticamento alla mano destra lo costrinse per un periodo a scrivere brani per la sola mano sinistra, come il Notturno op 9 n. 2 (opera e numero omologhi del celebre notturno del grande Fryderyk ) così catalogato dallo stesso autore forse per una sorta di civetteria. Gabriele Biffoni lo ha proposto come bis finale incrementando la somma di calorosi applausi.
Purtroppo a questo punto rimangono solo tre appuntamenti, da non perdere. Il 14 maggio il prestigioso duo pianistico Troncanetti-Howard suonerà Mendelssohn, Rubinstein e Liszt, il 28 il Trio Hèrmes, Ginevra Bassetti violino, Francesca Giglio violoncello e Marianna Pulsoni pianoforte, ci porteranno nel mondo di Schubert; appuntamento finale il 4 giugno ancora con Rachmaninov suonato a due e quattro mani dai due grandissimi Ivan Donchev e Elena Nefedova.
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