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MARINO. PCI: Aversa firma una Nota su parco Appia Antica

Ottobre 11
20:04 2018
Sia a livello geografico, cosa è vicino e cosa è lontano; sia a livello temporale, cosa è
accaduto nel tempo lontano e cosa accade in questi anni ed ora; sono due confronti che si
prestano ad equivoci. Quali? Quello del cannocchiale rovesciato. Chi ha avuto modo di
esercitare questa semplice prova, maneggiare un cannocchiale, sa bene che se ne fai un
uso corretto, ti aiuta a fare degli “zoom”. Ad ingrandire particolari, ovvero ad avvicinare
elementi che non vedresti ad occhio nudo. Al contrario, se usi il cannocchiale
scorrettamente, l’effetto sarà l’opposto vedrai ancora più lontano ciò che stai osservando,
ovvero si rimpiccioliranno elementi che cerchi di indagare.
Questa premessa, abbastanza semplice, è utile farla in special modo nei tempi dei media
bruciati dai social e dall’imperante internet per la circolazione di notizie (salvo le fake, ma
non è questa l’attenzione qui), per i commenti delle stesse, e per le decuplicanti prese di
posizione di soggetti, agenti, apparati, singoli cittadini sia in chiave sociale che culturale
che politica.
Infatti, occupandoci dell’ampliamento del Parco dell’Appia Antica, vale, riteniamo, la scelta
di non fermarci ad osservare l’indice, ma di osservare il contenuto. Di osservare se e come
è stato oggetto di sistemazione per poi valutare gli effetti attuali.
Antonio Cederna, Renato Nicolini. Un ambientalista ed un architetto comunista. Cederna,
un grande magnifico studioso e combattente che ha precorso i tempi dell’evoluzione di
Roma. Che ha indicato problemi, pericoli, ed offerto soluzioni, linee, senza mai allontanarsi
dal confronto, dallo sporcarsi le mani per verificare e sostenere le proprie ragioni. Con libri,
con convegni, con battaglie ambientaliste e politiche. Nicolini, un amministratore che,
contrariamente alla vulgata dell’effimero (che pure gli ha dato notorietà: e che era la scelta
politica e culturale di riportare il popolo ad uscire dopo le paure degli anni dello stragismo)
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è stato concreto amministratore, capace di incardinare scelte future che avrebbero dato
vita al parco dell’Appia Antica.
Queste due personalità, uno, l’ambientalista, riuscì a mettere concretamente in atto la
salvaguardia delle aree archeologiche esprimendo contenuti di tutela, di
contestualizzazione dell’operare compatibile dell’attività umana come l’agricoltura, tanto
che gli fu chiesto di presiedere l’azienda consortile che doveva occuparsi di questi
contenuti. L’altro, l’amministratore, agì con Luigi Petroselli
Sindaco e si impegnò, proprio
con Cederna nella realizzazione del progetto per il ripristino dei Fori e dell’area
archeologica centrale. Con la modifica della viabilità dei Fori, è proprio in quel momento
che si completa la continuità dell’area archeologica, liberamente percorribile, dal Colosseo
al Campidoglio.
Quelle, proprio quelle sono le premesse del grande progetto di un parco archeologico,
un’area protetta ma fruibile, tutelata ma luogo di studio, di scienza, di indagine continua,
oltre che di bellezza naturale e storica preservata. Il grande progetto che vedeva dai Fori ai
Castelli romani il Parco dell’Appia Antica.
Guardando con quel cannocchiale ben usato, vediamo che quell’impianto è salvo. Anzi
proprio perché pensato per il futuro e non per robe da bottega (né politica, né personale)
oggi ne possiamo apprezzare tuta la bontà. Oggi, diciamo, in modo più completo. Nel
senso che l’ampliamento del Parco, è, appunto, un ampliamento. Quindi, in verità già da
anni quel progetto ha preso vita. Con alti e bassi ha camminato, realizzato, fatto cultura,
servito la scienza, salvaguardato la natura, tutelato la bellezza. Anche paesaggistica e
paesistica. La quale però, proprio perché bellezza paesistica, con tanto di leggi pertinenti,
aveva necessità di essere completata nella sua fruizione e salvaguardia proprio
dall’ampliamento del Parco.
E’ vero, questa è una battaglia che, vista da Marino, sembra quasi una vittoria “marinese”
offerta a tutti. No. Come tutte le realtà che si compongono a mosaico, c’è la parte
importante, in questa scelta, che è una vittoria contro eventuali abbandoni e contro
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Sezione di Marino “E. Berlinguer”, Via S. Pellico, 12 – S. Maria delle Mole
(RM)
email: pci.marino@gmail.com

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