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(Serena Grizi) Il piccolo serpente (titolo originale: The Little Snake ) di A. L. Kennedy, edizioni e/o 2018 traduzione di Silvia Montis € 14,50 isbn 9788833571171 e-book € 10,99. Disponibile al prestito inter bibliotecario SBCR www.consorziosbcr.net

Mary è una bambina dalla grande fantasia che trasforma un rettangolo di giardino sul tetto d’un palazzo in un grande giardino, camminandoci dentro a passettini microscopici. La sua speranza, la sua purezza, vengono compensate dall’amicizia che un serpentello dorato, simile quasi ad un gioiello, decide di donarle. Mary lo ricambia senza sospetto, immaginando che quello che sembra quasi un elegante bracciale ne sappia più di quel che dice. Lanmo, il serpentello dorato, saggia l’aria con la lingua biforcuta indovinando di che pasta sono fatti gli umani che incontra. A dire il vero, oltre Mary, non ne incontra molti di ‘buona qualità’ nei suoi molti giri per il mondo, ma pur avendo un compito non troppo piacevole tra di essi, quando comprende  le pene d’una anziana donna alle prese con due figlie ingrate ed una sola affettuosa ma purtroppo lontana da lei a causa delle sorelle, predispone affinché il futuro migliori per chi lo merita e non dia compensi a chi non lo merita. Questa storia avrà una ricaduta anche nella vita di Mary quando, negli anni, vedrà i segni inconfondibili del peggioramento delle condizioni familiari e del suo paese e le vicissitudini la porteranno a lasciare la sua terra in cerca di futuro.

Lanmo cercherà Mary nel corso della vita trovandola bambina, poi ragazza innamorata, purtroppo in fuga e ben conscia della fame e delle difficoltà ma sempre sostenuta da uno spirito speciale, infine anziana e un po’ più sola….Mary e Lanmo avranno molto da imparare da questa loro ‘strana’ amicizia: Lanmo, che vive da sempre, resta invisibile ai più ma è nel cuore e nei pensieri di Mary come qualcuno che c’è sempre (proprio come gli amici veri restano tali anche se non ci si vede da tempo…).

Di A. L. Kennedy sorprende il nitore della scrittura, l’idea che con pochi ingredienti da fiaba, sfondi poco splendenti, palazzi grigi e povertà, pochi passaggi magici se non le evoluzioni dorate del serpentello che sa creare gioielli ‘stregati’, riesca a raccontare una parabola nitida e dolorosa creando alla fine un grande effetto di nostalgia per quel racconto che è la vita. La vita che pare avere un movimento circolare come quello con cui si sposta il piccolo serpente ma che s’interrompe per quella regola tutta umana, poiché «amare qualcosa non significa che quella cosa possa essere tua…». Lanmo, che ne sapeva molto della vita sin dall’inizio, pare avesse bisogno di destare la fiducia d’una bambina qual è Mary all’inizio della loro amicizia (e come sarà capace di conservarsi), un ‘umano’ capace di trasmettere calore, di stupirsi e di vedere il bello in ogni situazione. Per i temi trattati nel racconto, è facile che molti vedano in Lanmo il passaggio ‘terrestre’ del serpente amico del piccolo principe protagonista dell’omonimo libro di A. de Saint-Exupéry quello che, in qualche modo, lo ricondurrà sul suo pianeta d’origine, a prendersi cura d’una rosa vanitosa e che qui, lui che dovrebbe essere creatura a ‘sangue freddo’ non sa darsi pace per le sorti della piccola/grande Mary.