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Il Nobel alternativo

Il Nobel alternativo
Dicembre 28
18:33 2014

Jacob von Uexküll, ideatore del Premio Nobel AlternativoNel 1980 Jakob von Uexküll, cittadino di famiglia nobile dalla doppia nazionalità tedesca e svedese, scrittore, esperto mondiale di filatelia, ex-membro del Parlamento europeo (eletto tra i verdi tedeschi), pensò che serviva una nuova coscienza per l’umanità. Il Nobel secondo lui era diventato un premio legato all’economia e alla guerra, come in realtà si rileva da alcuni nomi dei premiati.

Decise, quindi, l’istituzione di un premio per la salvaguardia dell’ambiente e la crescita spirituale, un premio per le persone, le organizzazioni e i movimenti che lavorano per un’esistenza degna dell’uomo ed elaborano soluzioni e modelli pratici, specie con riferimento ai Paesi in via di sviluppo, che aiutino molte persone a vivere nel modo giusto. Propose questa sua idea alla commissione del Nobel tradizionale, ma venne bocciata con la giustificazione che non si potevano istituire nuove categorie.
Così nacque il Nobel alternativo, il Right Livelihood Award, Rla, premio per un giusto modo di vivere, che nel tempo è stato preso in seria considerazione sia dagli studiosi (il Rla fa parte della Scuola per la pace dell’Università di Bradford, nello Yorkshire, in Inghilterra), che dagli accademici che ogni anno assegnano il Nobel ‘istituzionale’. E viene consegnato nella stessa prestigiosa sede di Stoccolma, qualche giorno prima dei Nobel (quest’anno il 1° dicembre) e, tanto per distinguere, non dal Re bensì dal Primo ministro svedese.
Il Rla non prevede categorie vere e proprie, come chimica, medicina ecc, ma valuta iniziative in diverse aree: ambiente, conservazione ecologica, tecnologia ed economia alternativa, iniziative a favore delle popolazioni svantaggiate. Chiunque può dare suggerimenti; poi un ufficio competente raccoglie informazioni e materiale necessario all’esame e infine i progetti vengono selezionati da una giuria internazionale di dieci membri. Ogni anno la cifra globale, destinata a un massimo di quattro-cinque premi, si aggira sui 100mila dollari: somma non altissima, che però in molti casi contribuisce direttamente alla realizzazione dei progetti, privilegiando un uso pubblico, collettivo delle risorse. Le ‘buone intenzioni’, certamente presenti nell’idea di Nobel, qui si realizzano più concretamente, tanto che sembra giustificato parlarne come di un nobel ‘aggiuntivo’, non solo alternativo.
I vincitori dell’edizione 2014 sono: Edward Snowden, per avere reso pubblici i programmi di sorveglianza segreta degli Usa; Alan Rusbridger, inglese, direttore del Guardian, per aver pubblicato una serie di articoli basandosi sui documenti trafugati; Asma Jahangir, pakistana e attivista per i diritti umani; Basil Fernando, srilankese e membro della Commissione asiatica per i diritti umani, e Bill Mckibben, statunitense e ambientalista.

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