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Giuseppe Fiorenza, torinese di adozione rivive ancora una volta la sua Calabria attraverso scritti di evidente spessore letterario. Tutto gira intorno a Sideris che è appunto “Il paese del malocchio”. E’ un racconto dal linguaggio nuovo, originale, che fin dall’inizio si rivela accattivante per il mistero che si espande intrecciandosi tra le pagine del romanzo, ricco di espressioni che prendono il lettore, lo accompagnano nell’evolversi della narrazione ora spingendolo a continuare la lettura, ora a soffermarsi sul genere incisivo usato dall’autore in questo suo ultimo scritto.

Il tema particolarmente imperscrutabile, quello del malocchio, sempre affascinante fin dalla notte dei tempi e in ogni angolo del mondo, carpisce l’interesse di chi prende in mano il testo già per la sua copertina che va oltre l’immagine, come volesse anche lei ammaliare i lettori che si calano tra gli abitanti di Sideris, vittime di quel fenomeno che impregna ogni vicolo: il malocchio. Il protagonista J. da Torino va in questo paese calabrese che ha dato i natali al padre e dove ha rischiato di non venire al mondo. Il racconto che rende partecipe il lettore con tutto se stesso, si legge seguendo due fili portanti e invisibili quello della continua ricerca e quello dell’ attesa: la ricerca di una donna e l’ attesa del momento in cui la cara nonna dovrà trasmettergli la formula per poter sciumare. La ricerca della donna che per poco non ha evitato la sua nascita, dopo un’ottima suspense costruita nel corso della narrazione, si sviluppa nel finale assieme alla tanto attesa “patente” dello sciumare. Giuseppe Fiorenza nato a Pazzano, da Torino, dove vive e ha fondato il “Centro Barlaam, Biblioteca delle letterature mediterranee”, è tornato in questi giorni nella terra d’origine a presentare il suo ultimo libro, “Il Paese del Malocchio”, appunto, edito da Luigi Pellegrini Ed. Il tour appena concluso dall’autore ha fatto tappa a Locri, Soverato, Reggio e Cosenza ma Fiorenza non è nuovo al pubblico: nel 1985 ha collaborato come aiuto regista al film di Daniele Segre “Andata e ritorno” . Tra i vari romanzi pubblicati ci sono: “Io t’ho amato sempre non t’ho amato mai” e ” Un viaggio lungo 35 anni 11 mesi 29 giorni”.