Rifiuti elettronici – Problema mondiale
I rifiuti elettrici ed elettronici sono sempre di più e sempre di più minacciano l’ambiente e la salute, soprattutto nei paesi in rapida crescita economica, dalla Cina al Sudafrica, dal Brasile al Senegal: a denunciarlo sono gli esperti del Programma dell’Onu per lo sviluppo (Undp), che si sono riuniti nel mese di marzo in Indonesia. “Nei prossimi 10 anni – si sostiene in un documento dell’ente delle Nazioni Unite – le vendite di prodotti elettronici in paesi come la Cina e l’India e nel continente africano e sudamericano aumenteranno in modo sostenuto”. I ricercatori prevedono un aumento esponenziale della quantità di rifiuti elettrici ed elettronici: considerando solo quelli legati ai vecchi computer, l’incremento rispetto ai livelli del 2007 potrebbe essere del 500% in India e in misura compresa tra il 200 e il 400% in Sudafrica o in Cina. “Se non saranno adottate politiche mirate per la raccolta e il riciclaggio di queste apparecchiature – sottolinea il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo – molti paesi si ritroveranno con montagne di rifiuti pericolosi, con conseguenze gravi per l’ambiente e la salute pubblica”. Secondo l’ente dell’Onu, la classifica degli inquinatori elettronici è guidata da Stati Uniti e Cina, che producono ogni anno rispettivamente tre milioni e due milioni e 300.000 tonnellate di rifiuti. Secondo Paul Achim Steiner, il direttore di Undp, è “urgente” mettere a punto metodi di riciclaggio “in grado di creare impiego, ridurre le emissioni di gas a effetto serra e recuperare importanti quantità di metallo, come argento, oro, palladio, rame e indio”. Negli strumenti elettronici di più largo consumo, evidenziano i ricercatori, sono utilizzati in vario modo una sessantina di componenti diversi. I telefoni e i computer portatili, ad esempio, consumano il 3% dell’oro e dell’argento, il 13% del palladio e il 15% del cobalto estratti ogni anno in tutto il mondo. (misna)
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