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Scuole obbligo Lazio: una su cinque ha di urgenti interventi

Marzo 13
20:48 2009

Una scuola su cinque (17,42%) nel Lazio ha urgente bisogno di interventi di manutenzione, solo una su dieci (10,78%) ha avuto interventi di manutenzione negli ultimi cinque anni, la metà degli edifici (53,26%) ha più di trent’anni, ma non ha certificato di agibilità statica e igienico sanitario. Questo in pillole il ritratto per il Lazio tracciato da “Ecosistema Scuola 2009” di Legambiente, la nona edizione dell’indagine sullo stato di salute degli edifici scolastici, presentata questa mattina a Roma.
La classifica generale per la scuola primaria e secondaria di primo grado (elementari e medie in sostanza) mette a nudo nel Lazio una condizione preoccupante per la qualità delle strutture e dei servizi dei 1.491 edifici scolastici presi in considerazione nei cinque capoluoghi di provincia laziali, dove studiano un totale di 187.578 studenti. Roma slitta dal 26esimo al 35esimo posto, guadagnano qualche posizione Frosinone, che sale al 53esimo posto (dal 62esimo dello scorso anno), Latina al 59esimo (rispetto al 71esimo) e Viterbo al 64esimo (mentre l’anno scorso era in fondo alla classifica al 76esimo), mentre Rieti scende, dal 49esimo al 67esimo posto.
Nel Lazio gli edifici nel complesso invecchiano, visto che ormai il 53,26% ha più di trent’anni, mentre il 46,29% è stato costruito dopo il 1974 (anno in cui la legge ha stabilito i criteri di edilizia antisismica), ma cresce la percentuale di quelli costruiti dopo il 1990, che sale dal 4,58% dello scorso anno al 10,24%. Scende invece quella degli edifici che hanno avuto interventi di manutenzione negli ultimi cinque anni, che passa al 10,78%, rispetto al 13,28% dello scorso anno.
“L’investimento nel futuro passa anche attraverso la riqualificazione degli edifici scolastici e la loro messa in sicurezza, per far studiare e vivere meglio migliaia di studenti ed insegnanti, un’emergenza per la quale gli interventi continuano ad essere troppo sporadici, che va affrontata subito per evitare disastri, cogliendo anche l’opportunità di lavoro che ne può derivare -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Chiediamo ai Comuni, alle Province e alla Regione di pianificare subito gli interventi da realizzare, coinvolgendo le imprese e le associazioni, affrontando gli interventi urgenti ma programmando anche la manutenzione ordinaria, puntando molto su pratiche di sostenibilità, risparmio idrico ed energetico, fonti rinnovabili e pasti biologici. Quello della manutenzione urbana è uno dei grandi ambiti sui quali puntare anche in chiave antirecessione, una delle “grandi opere”, che possono rappresentare un volano economico ed occupazionale non di secondaria importanza.”
Non tutti i dati di Ecosistema Scuola sono negativi. Si registra un trend positivo sul fronte delle normative, in particolare per quanto riguarda il certificato di prevenzione incendi, presente nel 72,89% dei casi e gli impianti elettrici, a norma nel 76,73% degli istituti. Anche l’uscita dall’edificio in caso di pericolo è abbastanza sicura, visto che le porte anti-panico sono presenti nel 76,70% dei casi, le scale di sicurezza nel 64,71% ed è stata inoltre provata più volte nel corso delle esercitazioni (il 75,56% delle scuole ha un piano di evacuazione). Seppur la situazione sia migliorata rispetto allo scorso anno, rimane critica dal punto di vista dell’agibilità statica, considerando che solo una scuola su due (49,17%) è dotata del certificato relativo e lo stesso vale per le condizioni igieniche (certificato ancora nel 49,17% dei casi).
Migliora anche l’attenzione rispetto ad alcune buone pratiche, in particolare per la raccolta differenziata che si pratica in oltre 73% degli istituti. Preoccupano molto i dati in caduta libera dei pasti biologici, visto che si scende da una percentuale del 92,98%, al 65,69% (Roma ne dichiara 100.000 contro i 150.000 dello scorso anno). Un segnale positivo arriva invece dall’ulteriore incremento del dato sulle aree verdi fruibili (99,11%) e dal calo degli edifici privi di strutture per lo sport (dal 28,3% al 10,08%), mentre diminuisce la percentuale delle strutture che usufruiscono del servizio scuolabus (dal 47,23% al 31,32%). Tra le note positive, crescono le scuole nel Lazio che utilizzano fonti d’illuminazione a basso consumo (9,66%).
“Le scuole devono imboccare la strada della riconversione ambientale, puntando sul risparmio energetico ed idrico, ristrutturando gli edifici con pratiche sostenibili, facendo avanzare ancora i numeri della differenziata, attivando produzione di energia da fonti rinnovabili in tutti gli edifici -dichiara Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Anche sul fronte delle normative si deve fare molto, in particolare relativamente ai certificati di agibilità statica e igienico sanitari, che mancano in metà degli edifici scolastici laziali. Preoccupano invece i dati in calo relativi ai pasti biologici, da verificare immediatamente, non considerandoli come un costo ma piuttosto come un enorme valore aggiunto per far crescere un’alimentazione sana ed un’agricoltura locale che utilizzi produzioni tipiche ed a basso impatto ambientale.”
Ufficio Stampa
Legambiente Lazio ONLUS
Viale Regina Margherita 157- 00198 Roma
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Sito: www.legambientelazio.it
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