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Sentenza del TAR: accolto il ricorso del Coordinamento No Inc

Gennaio 10
23:00 2011

E basta così, ripetere la trafila di tutti gli atti burocratici che in questi mille e passa giorni si son succeduti in un duello di corsi e ricorsi, fra colpi bassi e canagliate e parate mirabolanti e nuovi rilanci, significherebbe occupare tutto il giornale pensando che la gente dorme da piedi e non s’informa, e invece la gente del Castelli segue la vicenda perché riguarda tutti quanti, almeno tutti quelli a cui non piace mangiare le nano-polveri e bere acqua all’arsenico, ché le due cose vanno a braccetto.
Nella serata di mercoledì 15 dicembre la notizia della sentenza del Tar si è sparsa con la velocità del tam-tam, fra incredulità ed esultanza, e il giorno dopo, giovedì 16, conferenza stampa al palazzo comunale di Albano per commentare a caldo il notevole risultato, ottenuto per un insanabile vizio, in quanto la domanda di autorizzazione per l’avvio dei lavori era stata presentata, nell’ottobre del 2008, fuori tempo.
Al tavolo dei relatori Daniele Castri referente legale del Coordinamento, Nicola Marini, Claudio Fiorani e Salvatore Tedone, rispettivamente sindaco, assessore all’Ambiente e consigliere comunale del comune di Albano.
Massima soddisfazione espressa all’unanimità, e poi si va nel dettaglio. Il sindaco Marini si riallaccia alla conduzione amministrativa del passato per evidenziare quanto la linea di condotta della sua Giunta – relativamente al problema della discarica – abbia preso le distanze da quella che dichiara una impostazione sbagliata, e rifacendosi alla fatidica estate del 2007 ricorda come si sia giocato sulle immagini dei rifiuti di Napoli per creare un effetto mediatico tendente al rischio emergenza forzando così una situazione che allarmante non era, e il progetto dell’inceneritore nasce non per reale necessità, ma per speculazione in quanto detti impianti godono del finanziamento di fondi pubblici – Cip6, contributi Conai, certificati verdi – che poi ci ritroviamo a pagare nella misura del 7% sulle bollette Enel. «Contro la realizzazione degli inceneritori – asserisce Marini – il nostro comune è decisamente e fermamente contrario, e c’è anche un documento firmato all’unanimità da tutti i sindaci del bacino, al di là dell’idea e dell’appartenenza politica».
Perché la vita preme a tutti, e così la sua qualità, ma gli interessi immediati di chi la vita non la rispetta e quella altrui nemmeno la considera, giocano un brutto ruolo in questa vicenda che presenta una serie di anomalie non facilmente districabili e riparabili. Durante la conferenza stampa si passa da una iniziale buona dose di ottimismo – e forse anche di facile esultanza da parte delle presenze politiche – a un crescendo di preoccupazioni che non nascono da oggi, ma ora s’intende affrontarle da parte del Coordinamento No Inc, in cui operano con spirito di volontariato esperti di ogni settore. E qui va ringraziato in modo particolare l’avvocato Giuseppe Lo Mastro, ben consapevoli di come si stia correndo verso la rovina, ma anche decisi a prospettare nuove vie di salvezza, percorribili a patto che lo si voglia tutti insieme.
L’impressione è che si parla e si parla – dall’alto e dal basso – e non si arriva a prendere il toro per le corna, ovvero a misurarsi col punto focale della faccenda: qui ancora si tergiversa sulla raccolta differenziata e sul compostaggio, che sarebbe il primo reale passo verso una diversa gestione dei rifiuti.
E la storia continua. Il signor Cerroni e la signora Polverini si rivolgeranno al Consiglio di Stato – come già annunciato – e la vertenza andrà avanti, col Coordinamento che non intende mollare e continua a coinvolgere gente attraverso una informazione onesta e veritiera, e si spera con l’aiuto di tutti i politici del Castelli, restando capofila il comune di Albano direttamente interessato ad evitare che si faccia scempio del suo territorio, le cui ripercussioni andrebbero ad abbracciare un raggio di incidenza fino a trenta chilometri. Non ci dimentichiamo che noi dei Castelli respiriamo tutti la stessa aria peraltro già inquinata e camminiamo tutti sullo stesso suolo vulcanico, e che, mentre le falde acquifere si riducono, i metalli di più si addensano, e se non si prendono provvedimenti seri quest’angolo privilegiato potrebbe trasformasi in breve tempo in un luogo tossico da cui dover fuggire.
Ma con un atto di fiducia ci piace chiudere il pezzo con le parole del sindaco Marini, che in conferenza stampa rispondendo a un cittadino che gli chiedeva se riguardo alla falda acquifera e tutto il resto avesse intenzione di collaborare con gli altri comuni, ha così risposto:
«È un mio preciso impegno con gli elettori. Una maggiore collaborazione è già un fatto concreto. Penso che abbiamo imboccato la giusta direzione».

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