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Storia della Tranvia dei Castelli Romani – 1/2

Storia della Tranvia dei Castelli Romani – 1/2
Marzo 04
23:00 2009

1. Stato della viabilità esistente prima del XX secolo.
La viabilità esistente tra i vari Comuni dei Castelli Romani e con Roma stessa, come noi oggi la vediamo, è sostanzialmente rimasta immutata dal Medio Evo fino alla metà del XIX secolo. Vi erano strade alquanto tortuose e sterrate, percorse soltanto a dorso di mulo, da carretti, carrozze o a piedi. Per volere di Papa Pio IX, venne ristrutturata la Via Appia (da allora Via Appia Nuova) affiancata dalla costruzione del monumentale ponte di Ariccia, che risale al 1854, al fine di un più rapido collegamento con Genzano e Velletri. Ma il miglioramento avverrà soltanto con l’avvento della tranvia, che sarà fonte di uno straordinario sviluppo edilizio – basti citare le varie zone “a villini” tra Frascati-Grottaferrata, Marino-Castel Gandolfo, Albano-Ariccia (in quest’ultima nascerà la zona residenziale “Ariccia nuova “ o Galloro) e Genzano-Velletri – e, per contro, apporterà significativi “sventramenti” a vari Comuni: a Marino con la creazione di uno svincolo sulla piazza stessa, ad Albano con l’allargamento del corso, a Genzano dove l’Appia Nuova voltava in direzione Lanuvio per risalire verso Velletri, volto a creare un percorso adatto al passaggio del tram. Anche a Roma, a Porta S. Giovanni, vennero creati dei fornici lungo le mura (esisteva soltanto la porta centrale) che sarebbero serviti anche al passaggio dei tram urbani dell’ATAG (oggi ATAC).

2. Costituzione della rete tranviaria dei Castelli Romani.
Il 29 novembre 1899 venne costituita, a Roma, la società STFER (Società Tranvie Ferrovie Elettriche Roma) con capitale sociale di L. 1.500.000. La società fece subito richiesta (1900) al Ministero dei Trasporti, e al Sindaco di Roma, di una concessione di trasporti pubblici da Roma ai Castelli Romani divisa in due reti tranviarie: la prima (1901) con tratta Frascati (Grottaferrata, Marino, Castel Gandolfo, Albano, Ariccia) fino a Genzano; la seconda con tratta Roma (Porta S. Giovanni, Via Appia Nuova, Vicolo delle Cave, Porta Furba, Via Tuscolana, Tor di Mezzavia, Via Anagnina) fino a Grottaferrata. Venne approvata la diramazione funicolare da Valle Violata (Grottaferrata) per Rocca di Papa (1902). Secondo le clausole contrattuali, alla Provincia spettava il rifacimento o costruzione ex-novo delle strade di comunicazione e alla STFER la posa in opera dei binari e la linea aerea elettrica. Finalmente il 19 febbraio 1906 fu inaugurato il servizio extraurbano con tratta Roma-Grottaferrata-Frascati. Facevano bella mostra di sé le famose vetture a due piani soprannominate “le imperiali”, che a Porta S. Giovanni venivano letteralmente prese d’assalto dai romani desiderosi di recarsi a Frascati come in un giorno di festa. Le crescenti richieste dei Comuni interessati al collegamento con Roma e Frascati-Albano, Ariccia, Genzano e Velletri indussero il Ministero dei Trasporti ad approvare (1910) la seconda concessione tranviaria che venne inaugurata nel 1912 con due reti da Roma e da Frascati fino a Genzano (da qui fu realizzata una diramazione per Lanuvio e ritorno a Genzano, la famosa “cunnola” nomignolo affibbiato dai lanuvini a questa vettura tranviaria per il suo particolare beccheggio). Per Nemi era previsto un collegamento automobilistico-navetta da Genzano e ritorno, non essendo il percorso- ricco di curve e in forte pendenza – adatto al tram. La linea diretta da Roma e da Frascati per Velletri sarà inaugurata nel 1913. Il 21 gennaio 1928 la STFER, da società per azioni a capitale privato, passò alla gestione diretta del Governatorato di Roma.

3. Vicende durante la Seconda guerra mondiale.
Il 10 giugno 1940 l’Italia entrò in guerra ma il sistema dei trasporti romani riusciva a mantenersi ancora efficiente. Nel 1941 la società acquisì le ferrovie Roma-Lido e le Ferrovie Vicinali Roma-Fiuggi cambiando la propria ragione sociale in STEFER (Società Tranvie E Ferrovie Elettriche Roma) con sede da Via Appia Nuova a Via delle Mura Portuensi. È da notare (raccontano i nostri vecchi), che durante la Seconda guerra mondiale, dato il grande numero di richiamati alle armi, nei Castelli Romani furono molte le donne abilitate a condurre il tram. Nel 1943 i continui bombardamenti rendevano la vita difficile ai cittadini e, di conseguenza, ai trasporti. La tranvia dei Castelli, molto più esposta rispetto alla rete urbana dell’ATAG, subì innumerevoli attacchi sia alle linee che ai depositi. Il personale della STEFER riuscì, con grandi sacrifici, a mantenere un servizio ancora sufficiente riattivando di notte i tratti di linea distrutti di giorno, specialmente vicino a obiettivi militari quali l’aeroporto di Ciampino. Dopo il gennaio 1944, a causa dell’occupazione tedesca di molte località dei Castelli Romani, il crollo del ponte di Ariccia e il bombardamento alleato della stessa, di Frascati, Marino, Genzano e buona parte di tutto il territorio dei Castelli, il servizio venne definitivamente sospeso. (Continua)

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