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E’ tornata a dicembre al Valle per la drammaturgia di Montecchi, Nidi , Stori, la favola natalizia di Dickens, la storia dell’impossibile Scrooge, accumulatore e avaro, sordo ad ogni sentimento di pietà e solidarietà, chiuso nel ‘gioco’ arido del denaro, che al tempo stesso lo isola e protegge dal mondo esterno, che diventa ubi consistam e difesa da tutte le paure. Anche quella che tre fantasmi dispettosi cercano di incutergli nella notte di Natale, aizzati dall’ex-socio Marley, già passato a miglior vita, ma non ancora in pace, al fine di fargli comprendere quanto a lui, da lì, ormai è divenuto ben visibile, i valori dell’umanità e della generosità. Così, la vigilia di Natale, rimasto solo al termine della giornata di lavoro, quando l’unico vessatissimo impiegato torna alla sua famigliola e al figlio malato, Scrooge viene visitato dai tre fantasmi, del Natale passato, di quello presente e di quello futuro, che gli mostrano impietosamente la realtà squallida in cui si è ridotto a vivere e il destino che gli è riservato. Solo osservando se stesso dall’esterno, con gli occhi di spettatore, Scrooge riesce a cogliere la miseria e aridità della sua vita e a ritrovare in se stesso quella sensibilità e umanità che per lunghi anni aveva messo a tacere. Favola tenera e romantica, il Canto di Natale messo in scena da Teatro Gioco Vita e dal Teatro delle Briciole come “ballata per luci e ombre”, acquista originalità e freschezza proprio dalla dimensione astorica e universale generata dal contrasto di buio e luce, conferitale dall’affidare la storia non (sol)tanto ad attori ma soprattutto alle ombre. Ombre che nella fantasia dello spettatore diventano uomini, drammi, sentimenti e paure, di ieri, di oggi, di sempre, lungo il filo rosso di un ‘canto’ appunto, affidato alla voce piena e calda di Candida Nieri.