Notizie in Controluce

La televisione oggi è meglio tenerla spenta, è così che inizia il mio personalissimo sciopero contro un mezzo di comunicazione dalle potenzialità infinite e che invece scade anno dopo anno in programmazioni che “nuocciono gravemente alla salute” quella mentale però… la cosa che più di tutte mi lascia inorridita e mi preoccupa prima di ogni altra è il fatto che il potere ( rendiamo impersonale tutto quello che c’è dietro) non si renda conto e non abbia coscienza di che strumento sia la tv e di quanto pericoloso possa diventare se lasciato andare nella direzione in cui tergiversa da anni … Chi va al cinema, e chi va a teatro ancora di più, fa una scelta cosciente, decide di uscire di casa, di pagare un prezzo per un biglietto e di andare a vedere un determinato spettacolo, chi invece accende la tv lo fa in maniera meno cosciente, e l’offerta è sempre la stessa, un prodotto omogeneo offerto dalle varie reti (tranne casi eccezionali) e quella che in quanto rete pubblica dovrebbe diversificarsi propone nulla di diverso dalle altre reti.
“Questo è quello che vuole la gente e noi andiamo incontro ai consumatori”, prima legge di mercato! In realtà io credo fermamente che non sia la Domanda a creare l’Offerta ma, viceversa, è l’Offerta che alimenta la Domanda che la stimola. Finchè continueranno a proporre di questi programmi, i più continueranno a guardarli e a nessuno potrà venire il dubbio guardando qualcosa di “diverso” di dire “però…”. Purtroppo troppo spesso viene associato il non-commerciale a “pesante, noioso, cerebrale” non è così, è lì la scommessa, è lì che dovrebbero osare. Da un film a un documentario a uno show, quante cose potrebbero passare ad un altro livello, quante cose che potrebbero interessare e anche, perché no, arricchire? E invece vediamo sempre le stesse banalità… siamo costretti a guardare dei programmi troppo spesso umilianti oppure a scioperare contro qualcosa che se fa uno share del 60% un motivo ci sarà… scommettere sui cambiamenti è rischioso e l’Italia non sembra amare i rischi.