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Ancora un Premio: quello per la Fotografia e alla Carriera è stato consegnato nei giorni scorsi, al Monte Carlo Film Festival de la Comèdie al maestro Vittorio Storaro, Cittadino Onorario di Marino. La manifestazione che, giunta alla sua undicesima edizione, è stata ideata da Ezio Greggio, ha visto tributare così un altro prestigioso riconoscimento al professionista, da trent’anni residente a Marino, è stato definito capace di «Scrivere il Cinema con la Luce».

Per la sua capacità di esprimersi con il linguaggio dell’arte a livelli altissimi. Qualità che, tra gli altri infiniti apprezzamenti giunti da ogni parte del globo, gli è valsa la conquista dei Premi Oscar, Gova e Bafta, consacrandolo quale uno dei massimi protagonisti e interpreti del panorama della fotografia cinematografica mondiale.

«Ora, dopo tanto andare nel mondo, dopo tanti riconoscimenti internazionali, la Città di Marino mi conferisce la Cittadinanza Onoraria che, oltre all’orgoglio, mi riveste di una nuova qualità: quella simbolica di ambasciatore della cultura della città. Grazie con tutto il cuore».

Così, Vittorio Storaro, scriveva sul libro delle personalità che Palazzo Colonna mette a disposizione degli ospiti illustri che si trovano a visitare Marino mentre il vice sindaco Fabrizio De Santis e il presidente del Consiglio Comunale gli conferivano la Cittadinanza Onoraria. (La proposta, presentata dal consigliere Marco Rapo, è stata votata all’unanimità dal Consiglio comunale).

«La notizia dell’ennesimo riconoscimento conquistato dal Maestro Storaro, in un contesto prestigioso quale il Galà de la Comèdie del Monte Carlo Film Festival, del quale è stato anche presidente della giuria internazionale – afferma l’assessore alla Cultura Arianna Esposito – ci riempie di infinito orgoglio. Perché a conquistarlo non è stato solo un professionista italiano, ad elevare nel mondo il nome del nostro Paese, ma un nostro concittadino che, come da lui stesso affermato, è ambasciatore della cultura della nostra città. In virtù di un riconoscimento doveroso, oltre che profondamente sentito e voluto dalla nostra comunità. Ogni volta che, nelle cerimonie lontane da noi come le consegne degli Oscar a Hollywood, appare il nome di Vittorio Storaro, sentiamo il profumo di casa nostra. Al Maestro della Luce, speranza che sconfigge la tenebra, artista profondo e sensibile che conosce il senso della bellezza, portando con sé, nei tanti mondi che a lui si aprono, la città di Marino conferendole il tributo di terra d’elezione, i complimenti per il prestigioso riconoscimento. Con il profondo grazie della nostra, della sua, comunità. Per averne rappresentato, nel mondo, con un’azione che nasce dal lavoro e dalle opere, l’intuizione, l’innovazione e la tradizione. Nella forza della sua storia, nel coraggio, nel sentimento, nella responsabilità, nella realizzazione di un sogno: il suo, il nostro».

Marino, 24 febbraio 2014

Ufficio Stampa – Anna Paola Polli

Vittorio Storaro

Nato a Roma e figlio dell’Operatore di Proiezione della Lux Film, venne spinto dal desiderio paterno a frequentare l’Istituto Tecnico Fotografico “Duca D’Aosta” negli anni 1951/56. Nel 1960 proseguì il suo assistentato con i Direttori di Fotografia Aldo Scavarda e Marco Scarpelli. Il momento dell’esordio Cinematografico nel Cinema, tanto sognato, arrivò nel 1968 con “Giovinezza Giovinezza”, la prima impronta digitale della sua visione Fotografico-Figurativa. Registi come Luigi Bazzoni, Giuseppe Patroni Griffi, Fabio Carpi, Giuliano Montaldo, Salvatore Samperi, Luca Ronconi, Bernardo Bertolucci, Francis Coppola, Warren Beatty con infine Carlos Saura ed Alfonso Arau, lo hanno portato ad una maturazione sempre più approfondita dello Stile Cinematografico che gli ha permesso nel tempo una sempre più cosciente ricerca sulle possibilità creative luministiche dell’Immagine. Nel 1980 vinse il primo Premio Oscar alla migliore fotografia con il film “Apocalypse Now”, due anni dopo ottenne nuovamente l’Oscar alla migliore fotografia con “Reds”, infine nel 1988 vinse ancora una volta l’Oscar con “L’ultimo imperatore” di Bertolucci. Fra gli altri lavori del celebre autore di fotografia cinematografica ricordiamo anche: “Ultimo Tango a Parigi” “Un sogno lungo un giorno” “Ladyhawke” e “Dick Tracy”.