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A Verona la seconda giornata nazionale dell’obesità

A Verona la seconda giornata nazionale dell’obesità
Giugno 15
23:00 2008

nr-cido-veronaUna banca dati nazionale sulle strutture che hanno strumentazioni di diagnostica per immagini idonee ed all’avanguardia; il Bollino verde CIDO, per le strutture nazionali che hanno i requisiti fondamentali per accogliere pazienti con obesità; l’avvio del Primo Concorso Nazionale CIDO di idee contro le barriere architettoniche e culturali. Queste le tre sfide lanciate da Angela Ferracci, presidentessa CIDO (Comitato Italiano per i Diritti delle persone affette da Obesità e disturbi alimentari) durante la Seconda Giornata Nazionale che si è svolta a Verona il 13 Giugno, presso il “Centro Medico Culturale Giorgio Marani”. A partecipare numerosi soci provenienti da tutta Italia, che hanno firmato la petizione popolare per ottenere in tutti gli ospedali d’Italia Tac, risonanze magnetiche, autoambulanze attrezzate, e reparti adatti ai pazienti di obesità. Presenti operatori sanitari, medici ed autorità istituzionali della Regione Veneto e del Comune di Verona, dove due anni fa, per iniziativa di un gruppo di pazienti è nato il CIDO.
Ad introdurre la giornata è stata Angela Ferracci, fondatrice e presidentessa, che ha presentato l’associazione lanciando nuove importanti sfide per tutte le persone colpite da questa malattia sconosciuta e sottovalutata, per cui ad oggi sono poche le strutture idonee in Italia per la cura.
“Oggi siamo qui per allertare la comunità: pazienti, operatori sanitari, istituzioni, media. – Ha dichiarato Angela Ferracci, presidentessa del CIDO- L’obesità è una malattia sottostimata ed è considerata un problema futile, estetico, spesso trattato dalla stampa spazzatura. Un argomento scomodo se si guarda ai costi socio sanitari viceversa goloso per il mercato delle diete e per i facili guadagni. Guadagni sulla nostra pelle. La nostra proposta è quella di ripartire dal rapporto paziente/medico per arrivare ad un negoziato che si basi sul rispetto e sulla fiducia reciproci. Aprire un dialogo, avviare un impegno continuo e disponibilità da parte dei pazienti a partecipare attivamente all’assistenza sanitaria che li riguarda, imparare di più riguardo all’obesità e alle terapie, esprimere e rappresentare il bisogno di tutela della qualità e della sicurezza delle cure. Chiediamo agli operatori sanitari di ripensare positivamente al potere della loro professionalità per difendere noi pazienti ed il loro lavoro da chi strumentalizza l’obesità per puri fini commerciali. Chiediamo alle strutture sanitarie – conclude Ferracci – di non lasciare in questo vergognoso abbandono la malattia più importante del secolo e di attuare interventi organizzativi finalizzati a modificare la struttura dei servizi per chi soffre di obesità”.
A prendere la parola è stato poi il dr. Riccardo Dalle Grave, presidente AIDAP e primario del reparto nutrizionale di Villa Garda, che ha voluto sostenere lo slogan di questa giornata per una “cura senza pregiudizi”. “Non possiamo negare l’esistenza di pregiudizio nei confronti delle persone affette da obesità anche tra medici e personale sanitario – riferisce il dr. Dalle Grave – Un pregiudizio che porta ad un circolo vizioso, pericoloso per le persone affette da questa malattia, che le porta ad allontanarsi dagli specialisti, evitando così visite e cure specifiche. Accolgo con interesse ed entusiasmo l’invito del CIDO per un miglioramento del rapporto medico-paziente – continua Dalle Grave – per aiutare il malato a trovare la giusta via per un equilibrio personale e rinnovare un sistema sanitario a misura di paziente.”
A chiusura della giornata un video tratto da una puntata della celebre serie televisiva “Dr House” che ha mostrato le difficoltà di un paziente obeso all’interno di una struttura sanitaria sprovvista delle attrezzature e dei servizi necessari. Un caso che rispecchia l’attuale situazione in Italia, considerata in ambito europeo come il fanalino di coda nel trattamento dei disturbi alimentari. Quasi tutti i paesi più evoluti, infatti, fanno prevenzione, hanno strutture dedicate, il nostro sistema sanitario invece considera gli obesi, pazienti semplici. In realtà semplici non sono visto che l’ambulanza, la macchina per la Tac, il lettino operatorio, i kit di intubazione non sono adatti alla loro taglia. E poi ci sono i pregiudizi, le offese che devono subire ogni giorno. L’attività del CIDO non finisce qui. Il 21 Giugno a Monte Compatri (RM), nella sede nazionale del CIDO, si terrà un seminario dal titolo “Obesità e disturbi alimentari in età evolutiva. Di chi la responsabilità”. Due gli appuntamenti da non perdere entro fine anno: a Verona per la presentazione della “Carta dei Diritti delle Persone affette da Obesità e Disturbi Alimentari” e a Milano per un Convegno su “Obesità e diagnostica per immagini”.

INFO
CIDO COMITATO ITALIANO PER I DIRITTI DELLE PERSONE
AFFETTE DA OBESITA’ E DISTURBI ALIMENTARI
Sede Nazionale:Via C.Felici,18 – 00040 Monte Compatri RM
Tel.339.1394722 fax 06.94789071

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