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BISOGNA SMETTERE DI ARMARE IL MONDO

BISOGNA SMETTERE DI ARMARE IL MONDO
Marzo 14
14:39 2024

Roma, Società Dante Alighieri, presentazione libro “Bisogna smettere di armate il mondo”. Presente il Presidente della Società Dante Alighieri, il Presidente Fondazione La Pira, il Prefetto del Dicastero delle cause dei Santi. Fatto riferimento alla prefazione del Card. Zuppi, Andreotti e la Pira “segnati dalla figura di Pio XII”, Andreotti vedeva in Papa Pacelli come il Papa Romano, “cardinale esterno della Curia Romana”, freddo degli slanci utopici dove l’utopia era a lui estranea; la Pira invece aveva a cuore le sorti della povera gente ed era l’uomo della pace, della solidarietà, dell’uguaglianza, del disarmo, meno machiavellismo e più poesia, dossettiano ma aveva una sua autonomia e voleva il coinvolgimento di Andreotti. I governi della prima Repubblica non erano stabili ma avevano una loro continuità. Il ruolo di mediazione dell’Italia nel mediterraneo presente nel diario andreottiano e il valore del dialogo “a sangue freddo” e del dialogo tra le religioni. L’Europa, per La Pira, forza di pace e questo non è né poesia, né utopia. Oggi si soffre una politica mancante di visione.

“Stagione storica di un quarantennio” da De Gasperi, a partire dalla conferenza di Pace di Parigi, l’Italia vede la risalita con la scelta costituzionale, la Carta dei Diritti dell’uomo, le Nazioni Unite…la solidarietà nazionale. La DC cuore della politica in quegli anni, il concepimento di La Pira come portatore di pace nel mondo e al proposito ideale, si produce un passo di cambio nel suo agire politico (Epifania del ’51). Comunque, i grandi dossier della politica internazionale vedono Andreotti e La Pira collaboratori. In politica locale, sfratti e lavoro vede la problematica da affrontare pragmaticamente per La Pira in qualità di sindaco di Firenze, dove la collaborazione con Andreotti anche qui non mancò. Per La Pira l’utopia è la guerra come risoluzione delle controversie. Scardinare, pragmatismo e mettere in dialogo i diversi era il metodo di La Pira.

Definito LA Pira da parte di Papa Francesco, ci sono Santi che la Chiesa manda a Dio e Dio che manda alla Chiesa. Per De Gasperi è aperta la causa si beatificazion, la chiesa oggi ha bisogno dei laici, dove secondo La Pira “ogni città ha angeli che la proteggono e santi che lo accompagnano” (Teologia della storia) e la speranza è la virtù più citata.

Due discorsi di Papa Francesco sulla vocazione del mediterraneo di pace e l’annuncio in tutto mondo: la vocazione è incarnata nei luoghi. In riferimento ai monasteri, visti come valori vitali e autentica civiltà cristiana. Comunque il pragmatismo lapiriano è differente da quello andreottiano. La logica della deterrenza quanto dura? Per La Pira ascolto, pazienza, studio, percorsi non battuti, etc. per impedire la moltiplicazione dell’odio e a favore della pace. Occhio e cuore attratti dal misterioso, sguardo mistico di La Pira della Civiltà cattolica, oggi il problema non è l’ateismo, con cui si dialoga, ma l’indifferenza. La Pira ci capiva sulla politica di lungo respiro.

Foto: Palazzo Firenze, Roma.

 

 

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