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Caro Beppe Grillo, io andrò a votare

Marzo 18
12:14 2008

Il Paese è una risorsa per i politici e per la loro burocrazia di massa. Una rendita a vita con le tasse dei cittadini. Stanno divorando l’Italia. Non è vero che la classe politica è tutta uguale. Ma i pochi galantuomini che ne fanno parte la legittimano. Non si può votare il meno peggio. Non si deve perdere la speranza di un meglio. Chi vota il meno peggio legittima il peggio. Le elezioni sono anticostituzionali. Non possiamo scegliere il candidato. E nessun giornale ne parla. Nessuna televisione lo grida.” Tutto giusto eccetto quel “Chi vota il meno peggio legittima il peggio”. Dietro questa affermazione c’è forse un modo diverso di vedere lo scontro in atto e i suoi possibili esiti. Io NON credo che la sola protesta ci porterà ad avere una classe politica migliore. Né credo, e non lo crede neanche Grillo, che potremo risolvere la questione battendo la Casta alle elezioni. Io credo che la classe politica cambierà a seguito di una mutazione culturale nella quale agiscono due forze: la protesta tipo V-Day e la costruzione di pezzi di economia e cultura alternativi (gruppi d’acquisto, ecotecnologie, commercio equo, cultura, arte, ricerca e informazione ribelle, nonché rifiuto dei prodotti che contengono guerra, sfruttamento, inquinamento). Credo poi che le liste civiche potranno vincere in alcuni Comuni e potranno mostrare uno stile diverso di gestire la cosa pubblica costituendo una pietra di paragone (e di scandalo). Se un Comune funziona veramente crea dei problemi a quelli che non funzionano.
Quando si parla di costruire ci si trova subito di fronte a grossi problemi. Costruire non è facile. Quando riesci a costruire un’esperienza nuova ed efficiente puoi ottenere grandi risultati perché le cose che funzionano tendono a essere imitate. Ma riuscirci, specie all’inizio, è difficile. Devi fare delle mediazioni, trovare alleati e saper cogliere le occasioni. Ad esempio, in alcuni Comuni siamo riusciti a creare situazioni positive alleandoci con forze diverse. Non avevamo il potere che avrebbe una lista civica vincente ma siamo comunque riusciti, con molta pazienza, a trovare le persone giuste con le quali collaborare. La diffusione dei riduttori del flusso dell’acqua dei rubinetti, il taglio di un milione e mezzo di euro di spese di luce e combustibili a Padova (www.jacopofo.com), la rete dei Comuni Virtuosi (www.comunivirtuosi.org) sono esperienze che abbiamo contribuito a realizzare collaborando con persone che oggi militano nel PD o nella Sinistra Arcobaleno. Ugualmente le tre leggi del progetto “10 leggi per cambiare l’Italia” che sono passate al Parlamento (www.jacopofo.com) sono state approvate grazie al voto di PD e Sinistra Arcobaleno. Il gruppo di acquisto per i pannelli fotovoltaici non sarebbe mai nato senza le leggi di Prodi e Pecoraro Scanio che offrono il contributo del conto energia per rientrare al 100% dei costi di installazione (www.jacopofo.com/pannelli-solari) ed è composto da molte persone che pur criticando il centro sinistra vogliono votare. È chiaro che dal punto di vista della protesta (e della sua capacità di bucare il muro del silenzio dei media) prendere posizioni drastiche è più efficace e chiarisce meglio le idee, tagliando le questioni con la sciabola. Ma credo che il rischio di tracollo cui siamo sottoposti ci obblighi a chiedere a tutti di ragionare con il righello. Questo per due motivi. Innanzi tutto perché il crollo dell’Italia con Berlusconi sarà più fragoroso e rapido. È vero che nonostante Prodi il debito pubblico ha continuato ad aumentare. Prodi non ha avuto il coraggio (o più probabilmente non ha potuto perché sotto ricatto) tagliare con decisione gli sprechi. Ma comunque mentre Berlusconi ha aumentato la spesa pubblica a tutti i livelli, Prodi è riuscito a diminuire la spesa pubblica (vedi l’altro articolo di oggi www.jacopofo.com) anche se questo non ha fermato l’aumento del debito per via degli interessi passivi che paghiamo sul debito pregresso. Non diminuire il debito e i suoi interessi passivi è un conto, aumentarlo è un altro. In questa piccola differenza passa il MENO PEGGIO. Ma quando si rischia il tracollo economico la differenza tra il peggio e il meno peggio si conta in morti, feriti, contusi e vite rovinate. Non faccio il tragico. Si ammetterà almeno che la vittoria del centrosinistra ha portato a un’attenzione mai vista per la questione dei morti sul lavoro. È indiscutibile che i controlli siano aumentati, la legge è cambiata (è stata approvata una proposta che faceva parte del pacchetto delle 10 leggi per salvare l’Italia) e i morti sul lavoro sono tra le prime notizie dei telegiornali. Vogliamo scommettere che il numero dei morti e dei feriti diminuirà nei prossimi 6 mesi in modo sensibile? Avremmo ottenuto questo da Berlusconi? Il cambiamento non viaggia sulla lama delle sciabolate. Il cambiamento è frutto di insiemi di scivolamenti verso il meglio. Ogni piccolo passo sembra poco ma diventa tanto se continui a camminare. Vi ricordate com’era l’Italia negli anni Sessanta? Non è più così. Niente è più come allora. Certo ci sono ancora le ingiustizie… Ma è meno peggio. Cioè è meglio. Dai, diciamolo: chi mai vorrebbe tornare al 1962. Che anno di merda. Gli americani già massacravano i vietnamiti ma ancora nessuno se n’era accorto. Alle elementari maschi e femmine stavano in classi diverse, in corridoi diversi. Segregazione sessuale. E negli Usa i neri non potevano frequentare le scuole, i ristoranti e i cessi dei bianchi e sugli autobus dovevano sedersi dietro. Adesso Obama è candidato alla presidenza degli Stati Uniti? Ok, è uno stronzone anche lui ma comunque ti dà gusto o no che un nero sia lì? Cioè, cazzo, abbiamo preso le botte per anni per questa storia… Abbiamo vinto o no? Allora vedi che un meno peggio oggi, un meno peggio domani, fanno il progresso. Questa battaglia contro la malapolitica, lo spreco e la corruzione non la vinciamo in pochi mesi. Dovremo lottare per anni. Ma va bene così. Quelli della mia generazione sono quasi 40 anni che lottano. Chi non s’è ancora fermato non si ferma più. E quelli più giovani avranno tutto il tempo di imparare la pazienza.
Non è mai successo nella storia che cambiasse la testa della gente in un colpo. A volte sembra ma poi c’è il riflusso. Qualche fiammata, ma poi si torna subito indietro, la rivoluzione russa, la rivoluzione cinese, la rivoluzione cubana. Intendiamoci, anche le rivoluzioni hanno avuto i loro pregi. La storia va avanti in tutti i modi, in tutte le direzioni. Pensa che Internet l’hanno inventato i generali del Pentagono. Pensa se avessero potuto immaginare che poi l’avrebbe usato gente come Michael Moore. Si sarebbero sparati in testa piuttosto che creare il Web! Il mondo comunque cambia di più se le persone cambiano il modo di vivere. Io credo che conti tantissimo che ci siano in Italia migliaia di persone che lavorano nel commercio equo e solidale, nelle cooperative sociali (quelle vere), nel volontariato, nei centri culturali, nella gestione di eventi, di bar, di ristoranti, di librerie. Tanta gente che si è ritagliata un’attività senza padrone, un negozio, un banco al mercato, un sito Internet, un tornio, un telaio, un pezzo di terra. Uno spazio per fare le cose in un’altra maniera. Questo è indispensabile se vuoi che più persone si accorgano che siamo dentro Matrix. Abbiamo convinto più gente facendo da mangiare che stampando volantini. Siamo tanti in Italia ad aver costruito la nostra vita cercando di rompere gli schemi anche dal punto di vista economico. Centinaia di migliaia. Questo tessuto di vite e di lavoro non si vede, non ne parlano i giornali ma io credo che conti moltissimo e che abbia bisogno di essere sostenuto. Berlusconi ha dimostrato in tutti i modi di volere distruggere questo tessuto sociale progressista togliendogli l’acqua.
È indiscutibile che con un governo del PD, magari col sostegno esterno della Sinistra Arcobaleno, l’economia alternativa avrebbe più spazio per agire e la speranza di vedere qualche piccolo cambiamento che allenti la morsa dello spreco e della burocrazia ossessiva.
Quindi io andrò a votare. E la sera dello spoglio dei voti farò il tifo per i partiti del centrosinistra. E spererò fino all’ultimo di non vedere ancora una volta Gatto Silvietto. E, sinceramente, per quanto uno possa essere giustamente incazzato con questo centro sinistra asfittico e inciucione credo che poi, quando ci sono gli scrutini, non puoi non sperare che Berlusconi non ce la faccia. E se ‘sta volta vincono loro perché 3 milioni di persone di sinistra non hanno votato, sai come ci restiamo tutti di merda? Per questo sono per votare. Se proprio non reggi di votare il PD vota la Sinistra Arcobaleno. Guarda, se proprio sei di destra vota Pezzotta e Casini. Ma ti prego, vai a votare. Fin che resta Berlusconi tra le palle quest’Italia non la si riesce a cambiare.

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