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Gabii. Storia e istituzioni

Ottobre 23
19:05 2023

Presentato giovedì 19 ottobre 2023, dalle ore 10.00, presso l’Università Roma Tor Vergata, facoltà di lettere e filosofia, il testo: “Gabii. Storia e Istituzioni” (Edizioni Tored). L’evento ha visto la presenza della Soprintendenza Speciale di Roma, i docenti universitari, l’editore e gli autori del testo.

Sorta in posizione strategica e intorno al lago di Castiglione, una delle città più importanti del Lazio, “Gabii parla di tante epoche di Roma ma soprattutto dell’età regia”. Le prospezioni geofisiche effettuate hanno evidenziato un abitato ortogonale, un “unicum” nel Lazio antico. Inoltre, a Gabii è presente il legame greco, dove Plutarco, Dionigi di Alicarnasso ma non Tito Livio, menzionano lo studio dei gemelli (Romolo e Remo) alla cultura greca.

La Suburra di Roma prende il nome dalla presenza dei Gabini in loco. Su uno scudo ricoperto di pelle e conservato in un tempio (Dius Fidius Semo Sancus dell’età regia), era trascritto il Foedus Gabinus, un trattato (pax et fides) tra Gabii e Roma, dove tale patto era una primizia e quindi gelosamente conservato e non è una “prova generale” in riferimento all’altro trattato, il Foedus Cassianum, che Roma stipulò con i Latini e che sanciva con essi un’alleanza.

Importante il Vaso dell’Osteria dell’Osa del VII secolo a.C. rinvenuto a Gabii e la Reggia del re che era molto simile a quella realizzata a Roma. È emerso che Gabii fu “feudo” della gens Postumia e, in riferimento all’Ager Gabinus, esso è peregrinus e si distingue per gli auspici unici (rapporto tra confini e riti augurali).

Altra peculiarità di Gabii è il Cintus Gabinus, ossia un particolare modo di arrotolare la toga. Altra caratteristica è la devotio alle divinità infere.

Poche notizie su Gabii repubblicana a livello di fonti, ma non mancano le fonti epigrafiche e architettoniche (tempio di Giunone Gabina).

A Gabii erano presenti le cave di Lapis Gabinus, pietra edilizia ricavata a Gabii nel periodo repubblicano.

In riferimento allo statuto di Gabii, esso non è conosciuto: forse il più antico esempio di municipium ma è un’ipotesi. Possibile che il Foedus Gabinus sia perdurato per lungo tempo e l’epoca augustea sia il possibile inizio della vita municipale.

Tra i vari reperti emersi, un culto votivo ai dodici dèi dove la testa di Cerere è l’unica scolpita di profilo, il culto era legato a Gabii.

Un’altra peculiarità il fatto che a Gabii spicca la presenza femminile, parte attiva e dinamica della società (trovate molte chiavi-legame matrimoniale).

Area acquisita negli anni 80/90 del ‘900 dalla Soprintendenza, 70 ettari conservati, la Soprintendenza si è impegnata nella ricerca, restauro e valorizzazione. Abbandonata in epoca medievale, per secoli il territorio ha visto un’attività agricola. Dagli scavi è confermata la conformazione “quasi ortogonale” della città ed è presente la chiesa di San Primitivo, molte cisterne e condotti per l’incanalamento delle acque. Nel medioevo fu presente un insediamento vicino alla torre medievale. L’Università del Michigan sta indagando l’area urbana; mentre il Museo del Louvre presso il santuario di Giunone gabina e una domus. In riferimento all’ARX, essa è la famosa regia che sorge sull’acropoli, dove il luogo ove sorge vede quattro fasi di sviluppo (da una capanna ivi presente sino alla tumulazione della stessa regia). La capanna è di un capo e datata nel IX/VIII sec. a.C. (prima fase), poi fu realizzato un edificio e le mura di Gabii a ridosso dell’edificio – l’Acropoli ha la sua recinzione – nel VII secolo a.C. con ceramiche e iscrizioni poco decifrabili -, Gabii centro scrittorio/culturale (seconda fase), poi la costruzione della Regia del VI sec. a.C. orientata nord/sud – edificio tripartito con due piccoli ambienti laterali realizzato con maestranze eccezionali – (terza fase) e nel V sec. a.C. la Regia viene seppellita da un Tumulo di pietre e l’area consacrata (quarta fase).

Sono emerse, dagli scavi effettuati intorno alla Regia, delle fosse rituali e dei muri di contenimento per sorreggere il Tumulo. Comunque, l’edificio della Regia ha un suo gemello presente al foro di Roma di Servio Tullio e scavato da Brown negli anni ’60 del ‘900 e forse è un Sacrario dei Tarquinii (Culti famigliari dei Tarquinii) e pertanto anche la regia di Gabii è un sacrario per legare Gabii a Roma, dove con il seppellimento tramite tumulazione si segnala il cambio di epoca con la fine della tirannide e l’inizio della repubblica. Nuova panellistica e percorso per percorsi di visita. Due fasi di scavo presso Gabii, lavoro corale, formazione e passione.

Foto: reperto proveniente da Gabii raffigurante i dodici dèi con la testa di Cerere scolpita di profilo.

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