“La-mente(i) nel cervello”
Scienziati e “tecnici” (ma non solo) oggi sgomitano o quasi per avere tra le mani la “chiave universale” per aprire il “cervello-mente” umano (marco la natura allo stesso tempo una e duplice dell’oggetto, una dicotomia inscindibile), e capirne i suoi frutti e il funzionamento di tutte le sue dinamiche. Ss spera però che questa frontiera sia colonizzata e vissuta da persone responsabili, coscienziose e sane: “giocare” con l’organo umano per antonomasia è interessante, interessantissimo (“utile”?, “funzionale”?) ma è anche pericolosissimo, per cui ci si dovrebbe muovere rigorosamente a spanne, navigando rigorosamente “a vista”. “Toccarlo”, “analizzarlo”, equivale – un paragone – al lavoro dei fisici che studiano la materia, frullando gli atomi in immensi acceleratori di particelle. Da quest’organo, come per tutto il resto del corpo, oggi come oggi però stiamo (plurale d’obbligo?) sempre più pretendendo troppo in termini di complessive “performance” fisiche/biologiche/metaboliche/materiali. Sempre più lo coinvolgiamo in tutto e per tutto e con tutto il resto del corpo umano in inquietanti (“disumani”) “giochi eugenetici” finalizzati alla selezione dei “migliori” individui nella “migliore” società, portandolo oltre i limiti delle sue “prestazioni”, portandolo letteralmente fuori giri, in tilt. In questi anni c’è stato un aumento esponenziale dell’uso – e sempre più maggiore dipendenza – di “sostanze stupefacenti”, “farmaci” o… “sostanze sintetiche”. Tutto affinché migliorino le “performance” generali dell’individuo, oggi sempre più letto come una “componente oggetto/animale” e non come “soggetto” su questo Pianeta. Sono una grossa spia da non sottovalutare, indice di una società che da se stessa sostanzialmente pretende oggi forse di più di quanto Dio? (Natura? “Altro”?) ha dato originariamente. Società umana per cosi dire “ubriaca di se stessa e suoi frutti”; “Homo Sapiens (Sapiens)” “ubriaco di se tesso e suoi frutti”. Questo o quell’individuo non è “performante”?: ecco la “sostanza”, l’“additivo”, l’“integratore” ecc. che “ti tira su”… Ora, non so voi cari lettrici e lettori, ma circolare oggi per una “città” come Roma e periferi(ch)e in compagnia di “stimolati” forzatamente per tenersi “su di giri” e reggere l’impatto con il “mondo” mi inquieta assai. Diamoci-una-calmata. Non riduciamoci a una massa di criceti che ruotano incoscientemente dentro un’immensa gabbia (“Raccordo Anulare di Roma, tangenziali del Nord&Co”). Ancora una volta sottolineo il fatto che, vuoi anche l’aumento vertiginoso di “dati” oggi da metabolizzare mentalmente nell’era di massa, informatica e post 11.9.2001, per solo sopravvivere, il nostro metabolismo è in panne, cervello… su tutto. Ora non ce la fa proprio fisicamente a reggere massacranti “giochi eugenetici”. Nel tentativo di pochi gruppi (ad oggi) di far assomigliare le “macchine” all’uomo si è creato purtroppo l’effetto opposto, e male per giunta! Infine. Assistendo all’interessantissimo e lungo esame (28.5’07) della laureanda Eva Carducci di Roma (Tor Vergata Scienze della comunicazione), un esame sugli interventi e manipolazioni di natura tecnica/informatica/digitale nel produrre e montare i film, nel dar “sapore”, “gusto”, al film con questa o quell’altra elaborazione/organizzazione del suono e dell’immagine, della generale e complessiva produzione e montaggio del film, ho “toccato”, ho “sentito” benissimo il livello attuale di “mostruosità” (nel senso più ampio e profondo della parola) raggiunto oggi dalla cosiddetta “ingegneria del senso e delle sensazioni”, del “codificabile e da codificare”, dai copiosi e “generosi” interventi di ingegno spesi per suscitare, “toccare” le corde dell’animo umano, le emozioni, impressioni e quant’altro ancora sgorga dall’individuo-spettatore. Nell’ambito di questo “spettacolo cinematografico” (i trailer dei film) si riesce a “rapire”, “sequestrare” il cervello-mente dello spettatore (…e restituirlo, s’intende) portandolo in un ambiente (controllato) di “effetti” (speciali), di dati (immagini, parole e suoni) codificati con straordinaria, “mostruosa” potenza ed efficacia, tale da far innescare tra neuroni e simili, nel complessivo corpo umano, vere e proprie fissioni atomiche-biologiche-molecolari. Un “mostruoso” mix di forme, immagini, luci, parole, suoni, colori, recitazione e tutto il resto “agitati”, ad arte. Le persone che creano qui “spettacolo” (cinema): sempre meno mastri artigiani e sempre più ingegneri, “tecnici”, cosiddetti “scienziati della vita” …sperando solo che non si comportino come maldestri e incauti “apprendisti stregoni”. Buon godimento dello spettacolo.
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