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Deliziosa la locandina che nella leggerezza di uno sfumato rosa e un appena accennato profilo baciato da farfalla, ha accolto l’evento “Inno alla donna”  nella sala conferenze della biblioteca di Rocca di Papa, ospiti di  Rosita Millevolte.

Introdotti e accompagnati dalla musica di Francesco Cimini e Gerardo Bellanti,    Lorena Gatta, Vincenzo Rufini, Mario Giovanetti e Angelo Querini  hanno deliziato questo incontro in modo piacevolmente leggero, ma profondamente legato alla femminile essenza dell’Altra Metà del Cielo e alle diverse condizioni che nel tempo e nello spazio hanno vincolato -e continuano a farlo-, sorelle di vita, legate all’essere madri, mogli, figlie, semplici donne..

Donna come compagna da amare, ma anche figura ch’emerge in ogni cultura e nel tempo sottomessa, venerata, vittima sacrificale, oggetto di violenza e femminicidio, anima alla quale negar libertà,  istruzione, emancipazione… eppure lei, la donna, risorge come Araba Fenice  e sì, riconquista la propria individualità, il proprio orgoglio, la forza di essere quella dea dell’esistenza che dona la vita.

Nella sintesi efficace di Vincenzo sono comparse le figure di Ipazia, Artemisia, Elisabetta I, Sissi… donne passate alla storia, ciascuna con la propria individualità, tenacia, intelligenza, sapere, vittime alcune della superstizione, dell’ignoranza, della misoginia di un sesso forte spaventato o scandalizzato dalle capacità e dalle personalità femminili che infrangevano una barriera fatta di stereotipi e pregiudizi.

Versi di Mario, Angelo e Lorena: la poesia fatta veicolo di emozioni ricordando affetti, figure di donne tenaci, volitive, coraggiose passate alla storia, ma anche legami profondi in ciascuno di noi, grido di ribellione a ogni violenza, sopruso e costrizione, anche legate a culture che della donna vedono l’ombra da sfumare nella sottomissione.

Incantevole la voce di Marianna Calicchia nel celebre brano di Fiorella Mannoia: Quello che le donne non dicono… la sua voce ha fatto vibrare l’anima, con l’accompagnamento superbo dei due musicisti presenti e del pubblico presente che con loro ha intonato il brano.

Un omaggio alla Donna quasi improvvisato, quello di stasera,  preparato confidano i relatori,  in pochi giorni: eppure gradevolissimo, efficace al punto di ricevere meritatissimi applausi e complimenti finali.