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 Rocca di Papa – Unu de noa: Maurizio De Angelis con i Cavalieri dell’Orcatura

 Rocca di Papa – Unu de noa: Maurizio De Angelis con i Cavalieri dell’Orcatura
Novembre 17
16:49 2023

Un incontro piacevolissimo quello di ieri 16 Novembre  nella biblioteca di Rocca di Papa, accolti dalla disponibile Rosita Millevolte,  organizzato dai Cavalieri dell’Orcatura con la regia di Paolo Vinciguerra che ha avuto come protagonista Maurizio De Angelis presentato al pubblico come “ Unu de noa”.

Un’introduzione spiritosa di Massimo Onesti che, ascoltando i successi dei fratelli De Angelis nelle cuffie, occupa l’interesse della platea e inutilmente, secondo copione, Franco Antonucci e Maria Fondi tentano di richiamare la sua attenzione per iniziare l’incontro.

Si rifà alla storia il prologo di Franco – quando Massimo si acquieta sorridendo -:  partendo dagli antichi filosofi greci, precisamente dalla Scuola pitagorica che scopre il rapporto tra musica e matematica: una relazione di precise regole che dà ordine al cosmo, generando armonia e l’intima essenza del reale, tra musica e metafisica. Quell’armonia cosmica che produce qualcosa di non percepibile a orecchio umano, ma che coinvolge l’umanità dalla nascita e nell’immortalità dell’anima scorre quel flusso che la genera, scia che richiama una concordanza musicale dell’universo.

E di musica se ne intende il protagonista dell’incontro che viene accolto con simpatia da tutti noi: Maurizio De Angelis, figlio di questa Rocca di Papa, parte del duo Oliver Onions con il fratello Guido.

Unu de noa, appunto: la chiacchierata con i  Cavalieri inizia quasi in sordina, per sciogliersi sempre di più in una confidenza e un dialogo anche con il pubblico sul fortunato percorso artistico dei famosi Guido e Maurizio De Angelis. Due ragazzini – dice -, innamorati della melodia, grazie a incontri e amicizie di coetanei vicini di casa: un ambiente nel quale si viveva di musica e sempre più i due ragazzi si lasciano coinvolgere al punto che, grazie anche alla disponibilità dei loro genitori ai quali sono grati per non averli mai ostacolati, frequenteranno con la scuola,  anche un conservatorio privato, studiando composizione e armonia: Guido flauto e percussioni, Maurizio chitarra e tastiere.

Due ragazzini di Rocca di Papa che sognavano musica rock e country, stili sonori che andavano di moda in quei lontani anni ’60 e ’70 del secolo scorso. E proprio giovanissimi iniziano come arrangiatori, lavorando con Lucio Dalla, Gabriella Ferri, Nicola di Bari… poi l’incontro con Nino Manfredi, dopo aver arrangiato nel ’71 il famoso brano “Tanto pe’ cantà”,  cui seguì la realizzazione della colonna sonora del film “Per grazia ricevuta”. Fu l’inizio di una lunga collaborazione lavorativa con il cinema.

Talmente esplosiva la loro produzione musicale negli anni successivi che si resero necessari diversi pseudonimi per non inflazionare come Oliver Onions –  inizialmente scelto per seguire una scia esterofila –  il mercato discografico.  E la scelta del nome preso da uno scrittore inglese dell’800 era dovuta al fatto che si pronunciava proprio così come scritto.

Nel ’73 con Flying Through the Air, pezzo della colonna sonora di Più forte ragazzi con Terence Hill e Bud Spencer, rimasero al primo posto della classifica tedesca per quattro mesi: non trovando interpreti che li soddisfacessero, i due musicisti iniziarono a cantare i loro brani in inglese: sorride, magari i madrelingua storcevano un po’ la bocca, ma complessivamente tutti li apprezzavano, al punto che la Lufthansa  scelse il brano come inno per uno spot pubblicitario.

E la critica?  Chiede Franco…

Tasto dolente, fa capire Maurizio  che ricorda non era benevola con loro, considerando i loro successi come un prodotto commerciale… un’opinione che frenava gli stessi i cantautori con i quali Guido e Maurizio collaboravano, adattando musicalmente le basi musicali dei loro brani.

Il successo comunque è stato straordinario e ricco di grandi soddisfazioni con proposte canore e musicali che puntualmente catturavano  il grande pubblico.

Negli anni ’80  decisero di allentare con i concerti, anche per offrire a loro stessi una priorità affettiva verso il loro privato e iniziarono a scrivere colonne sonore e produzioni TV…

Non è mancata una riflessione che riguarda un po’ tutto ciò ch’è toccato dal progresso: quella musica fatta senza strumenti che esulano dalla profonda umanità del musicista, quella per capirci che s’affida all’elettronica o alla produzione creata artificialmente, non è più la vera espressione del musicista, per lo meno, non la loro, di Guido e Maurizio… e da insegnante non posso che essere d’accordo: l’informatica e le strumentazioni elettroniche stanno in parte modificando le capacità individuali dei nostri studenti: siamo sicuri che sia vero progresso?

Si conversa con i relatori, con il pubblico che interviene… e Maria Fondi crea un’atmosfera magica, recitando la musicalità dei versi e dell’alta poesia di Gabriele D’Annunzio in  La pioggia nel pineto, nella quale vibrante si  fa la fusione dell’uomo con la natura, atmosfera surreale di un mondo incontaminato… e come, nei versi contenuti nella sua silloge, il mare accompagna con la sua voce, ritmi senza tempo né confini… Un binomio che lega la poesia alla cadenza dei versi, alla musicalità delle rime, delle strofe… e il pensiero poetico ammanta di magia e potente coinvolgimento la voce e le emozioni; le stesse che nei versi recitati da Massimo Onesti nel suo L’aquilone, rendono vicino quel bambino che da un libro di fiabe sogna personaggi incantati, e nell’aquilone che nel cielo si libra sfiorato dal vento, raccoglie colori e melodie sollevando lo sguardo nel cielo…

Una vita di acclamata popolarità, ma il passato, le origini ritornano:   dai sogni luminosi dei famosi brani musicali che ancora oggi sono nel cuore di tutti, anche il dialetto emerge dalla memoria del passato come sonorità che s’apre al cuore, alle origini e il tempo scivola a ritroso… ma vola!!

Tornerà a raccontare di sé e degli Oliver Onions, stavolta anche insieme a Guido, promette Maurizio a conclusione della bella serata che è volata in un battibaleno… lasciando nel cuore i ritmi dei nostri anni giovanili…

Vola Sandokan con i nostri Cavalieri della Fortezza!

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1 Commento

  1. Frank
    Frank Novembre 18, 05:26

    Sempre precisa e attenta, Rita Gatta, nelle sue recensioni con le quali riusciamo effettivamente a riordinare tutte le situazioni dei nostri eventi, anche quelle dettate dalle improvvisazioni momentanee volte a parare i colpi degli imprevisti a cui i Cavalieri dell’Orcatura si espongono coraggiosamente, affrontandoli sempre con la perizia degli improvvisatori più esperti a calcare le tavole del palcoscenico.

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