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Ripulitura del porto romano del lago Albano (di Castel Gandolfo)

Finalmente il 26 – 27 ottobre 2019 è iniziata la pulitura dai rovi e rifiuti del porto Romano ubicato in località “il Cantone” proprio nell’angolo nord del lago Albano di Castel Gandolfo. Il porticciolo è stato scoperto nel 1986 e rilevato nel 1988 dal Gruppo Latino Ricerca Subacquea di cui faceva parte come socio fondatore e operatore subacqueo lo studioso di archeologia Riccardo Bellucci, noto ormai per la sua teoria rivoluzionaria dell’ubicazione di Alba Longa sulle coste dell’Artemisio (il suo libro, è stato tradotto e pubblicato in inglese).

La scoperta avvenne durante una delle tante ricognizioni per capire la grandezza del vicino e famoso Villaggio delle Macine. Neanche Giuseppe Lugli, indiscusso conoscitore delle antichità Albane, ne ha parlato nei suoi scritti. Il porto è di forma rettangolare e misura circa m. 18 x m. 22. Esso è costruito completamente in opera quadrata con parallelepipedi in pietra albana non cementati. La posizione degli ormeggi fa pensare alla presenza di 2 navi lacustri che potevano misurare circa 15 metri. Non si hanno elementi sicuri per datarlo, comunque è senz’altro il più antico porto storico costruito nel Lago Albano di Castel Gandolfo; esso risulta difforme rispetto alle contigue costruzioni di scali e banchine costruite dall’imperatore Domiziano. Dice Bellucci: “Voglio ringraziare per l’opportunità concessaci la Soprintendenza, il comune di Castel Gandolfo, il Parco e soprattutto Marcello e Anna Saroli imprenditori e proprietari del club Saroli, promotori e richiedenti le autorizzazioni necessarie alla ripulitura del porto, il solerte Fabrizio Crociani che ci ha coinvolto in questa magnifica impresa esaudendo un mio desiderio: riportare alla luce il porto.

Inoltre, un sentito grazie alle persone che hanno operato materialmente alla ripulitura: Anna Caracci, Daniela Coda, Luisa da Mario, Luciano Fedeli, lo stesso Fabrizio Crociani: tutti loro hanno la mia stima. Un grazie va anche ai miei amici e soci che nel 1988 produssero i primi grafici del porto: ing. Ubaldo di Felice e il geom. Stefano Arzillo. Come si evince da questa iniziativa, imprenditori, istituzioni ed associazioni insieme possono raggiungere risultati notevoli per se stessi e per la collettività. La cosa che ci ha fatto molto piacere durante la ripulitura sono le tante persone che si sono avvicinate a chiedere informazioni del sito e moltissime hanno lasciato il loro recapito per partecipare attivamente alle future iniziative che riguardano siti del territorio. Grande sensibilità anche da parte di numerose testate giornalistiche che hanno dato un gran risalto all’evento sottolineando che nulla è impossibile se istituzioni, imprenditori, associazioni e singoli cittadini collaborano per la valorizzazione, salvaguardia e divulgazione del nostro patrimonio archeologico e ambientale. Ora noi ci auspichiamo che prendano in seria considerazione di andare avanti con le indagini del porto. Ribadisco che non si sapeva nulla della sua esistenza fino al 1986. Noi daremo tutto il nostro supporto per condurre e realizzare dei saggi di scavo nel suo interno per carpire informazioni costruttive, ingegneristiche, architettoniche, recupero di materiali archeologici e, se la fortuna ci assiste, trovarci resti di una delle due imbarcazioni”.
Da quanto è accaduto nel porticciolo romano del nostro lago Albano, si deduce che la gente – oltre agli iniziati – è interessata a salvare il salvabile di questo azzurro pianeta, cominciando dal piccolo per procedere verso il grande, dal privato per arrivare al pubblico e al sociale. Una lode particolare a Riccardo Bellucci che offre la sua opera instancabile a fini culturali e collettivi, pratici e didattici.