Notizie in Controluce

 Ultime Notizie

Pensieri tristi

Novembre 28
23:00 2007

Era lui a decidere cos’era bianco e cos’era nero. Non si può amare una persona così senza temerla Forse nemmeno senza odiarla un po’. E fui rimandato in filosofia. Penso a nonno Angelino. Ricordo in che mese e anno sia successo. E il ricordo vive in me, un frammento di passato perfettamente conservato. Difatti sono diventato la persona che sono oggi all’età di ventitre anni, in una calda giornata estiva del 1979. Ricordo il momento preciso: ero seduto su una panchina del parco Sant’Angelo a Collevecchio. È stato tanto tempo fa. Ma non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente. Sono ventotto anni che sbircio di nascosto in quel parco. Oggi me ne rendo conto. Seduto sulla panchina all’ombra di un salice mi torna in mente la frase che mio fratello Stefano mi aveva detto: “Nonno Angelino è morto”. Mi ricordo che alzai gli occhi verso il cielo e piansi. Penso alla mia vita fino a quell’estate del 1979. Quando tutto è cambiato. E io sono diventato la persona che sono oggi. Penso a Hitler: un pazzo, che ha fatto uccidere milioni di innocenti. Come Stalin. Penso a Vanessa Russo. La giovane rumena non solo non ha espresso alcun rimorso per l’accaduto, ma ha anche continuato a negare di aver fatto qualcosa di male, attribuendo ogni responsabilità a Vanessa, la vittima. È stata arrestata, ma essendo al suo primo reato se la caverà, prevedibilmente, con una lieve condanna. Penso all’ufficio. Un mio amico, oltre che collega ha un Patek Philippe Star Calibre 2000, realizzato con oltre mille componenti, che indica l’ora dell’alba e del tramonto, giorno, data e mese, stagione, fasi lunari, orbita lunare, con in più un calendario perpetuo e la carica del movimento e delle varie sveglie incorporate. Lui è un collezionista, possiede molti orologi. Il mio amico possiede anche un Rolex Oyester Perpetual, il rivoluzionario orologio subacqueo di lusso che, però, resiste a una pressione limitata sott’acqua. Del mio amico mi fido. Di altri miei colleghi, invece, non bisogna fidarsi, perché con una mano ti battono sulla spalla mentre con l’altra ti rubano il portafoglio. Sul corridoio incontro un dirigente. Gonfia le guance come un suonatore di tromba e sbuffa. “Non ci sono soldi per lei”. Non replico, non sono all’altezza del suo intelletto. È un uomo piccolo e tarchiato con la faccia piena di cicatrici da acne e una voce sgradevole. Esco dall’ufficio. Fuori dal palazzo, dietro le transenne, c’è folla che applaude e sventola bandierine mentre arrivano le macchine di servizio del Ministro e dei Sottosegretari, sotto uno stretto controllo di sicurezza. Sono molti i contestatori: giovanastri, hippy stagionati, professori politicamente impegnati con le loro signore. Agitano cartelli e recitano slogan che non riesco a sentire ma che, presumibilmente, non sono favorevoli alla politica agricola italiana. Penso a mia suocera. Abita a Collevecchio, in un incantevole villino. Di fianco al soggiorno c’è la sala da pranzo. Dal soffitto pende un lampadario di cristallo e al centro della stanza c’è un tavolo di mogano. Sulla parete di fronte alla porta c’è un imponente camino di marmo che per tutto l’inverno splende di fiamme rosso-arancio. Un’ampia porta di ingresso da sul cortile. Di fronte c’è un prato con alcune file di ciliegi. Lungo il lato orientale mia suocera ha seminato un piccolo orto con pomodori, peperoni, verdure e melanzane. All’estremità meridionale del giardino, all’ombra di un’acacia, c’è una piccola serra. Penso a miei genitori. In tasca ho una piccola foto del loro matrimonio. Davanti alla Chiesa del Testaccio. Mio padre elegantissimo nel suo completo nero, mia madre una giovane e sorridente principessa in bianco. Ricordo mio padre: “Ho un problema, Mario”. “Un problema?” “Di salute. Niente di serio. Devo farmi curare.” È morto due mesi dopo, il 20 aprile 1992. Ne è passato di tempo, ormai, ma il ricordo è ancora vivo. Bruciante. Proprio come allora. Che tristezza.

Articoli Simili

0 Commenti

Non ci sono commenti

Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

MONOLITE e “Frammenti di visioni”

Categorie

Calendario – Articoli pubblicati nel giorno…

Aprile 2024
L M M G V S D
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930  

Presentazione del libro “Noi nel tempo”

Gocce di emozioni. Parole, musica e immagini

Edizioni Controluce

I libri delle “Edizioni Controluce”