Ed ecco il Natale: con vivo augurio vi penzolano a fiotti, dai soffitti dei mercanti, opulenti cartelli celebrativi a stagionarsi nell’effimero e li vedo uno ad uno come quei crocifissi
Tag "L’ angolo della Poesia"
Nel silenzio della notte guardo il tuo volto, spio il tuo respiro di bambino, sfioro con le labbra la tua pelle diafana, accarezzo i tuoi riccioli ancora dorati, sorrido alla
Cicala in delirio per nessuno che sei? cosa fai? cadenze perdute urli al culmine dell’alba. Notti divorare da incendi campestri. Cicala del mezzodì chi sono? Cosa faccio? Cosa fa? (il
Nel momento del risveglio alla fine del sogno mirabile è il nuovo giorno pieno del tuo segno
Luccichio di stelle, chiarori di luci ed ombre. Angoli di strade bui. Rumori lontani portati dall’eco notturna. Poi un fruscio, un passo, un bacio. Vita!… In me, tristezza, vuoto, silenzio…
Al semaforo le chiedo: ‘Ma sei più ricca, qui?’ La disperazione scivola al mio fianco, mi accompagna nell’open space, che fastidio! Tutte quelle voci all’unisono! Preferivo la povertà del suo
Uno squarcio d’azzurro tra grigie nuvole; un odor di mosto, un canto; un fiore appassito, un ciclamino. Poi… Lento, muto cader di foglie ingiallite, triste, malinconico spettacolo d’alberi spogli!
Abbandonato il capo reclinato respirai la prima voluta e il passato che tornava nella nebbia che ovatta il pensiero La realtà è un artificio che si fissa nella mente come
un mare in burrasca ti trascina non vuoi annegare non respiri l’acqua non ti lascia non puoi fuggire cerchi la morte ti abbandoni cominci a bere non senti più l’acqua
Passeggio nella memoria antica di Praeneste, con garbo e tanto zelo. Che tramonto, verso gli Albani, verso Roma Sento da qui a monte il fastidioso rumore a valle, della romana
Ogni volta quand’entro in una camera d’albergo si aprono angoli, nidi di stoffe e colori, luci si accendono che non conosco, e il mondo, intero, rinasce di nuovo. Vergine e
Memoria informe di ristoro al canto che diapason oscilla di gioia di Me
C’è epifania e racconto costante nel saliscendi di vallette colme di alberi e luce azzurra che attraverso sola un’ora dopo
Svesto il cuore dal rivestimento ponendo là in angolo il battito di ciglia a ripiego di fatti intransigenti, corporei appunti.
qualche volta mi privo di sensi, rotolando mi allungo nell’intercapedine ( affranti di pori ) e poi e dopo poi
Cos’è che rende mai e sempre vana locuzione che alimenta il senso della malinconia riduce la passione di seguir nella
La morte ti ha regalato il volto di Nefertiti nobile e asciutto Volevi barattarlo con la tua risata sana la
Alla metà del giorno quando dee e ninfe scendono nei fiumi visitano le fonti a lavare i loro corpi come
Essere senza nome Tornare com’ero Anam Seguire sentieri di leggi divine Calcare orme solo mie Tracce di saggezza Errori
Sto Qui Dentro Ma viva’ sembro ferma’ come sasso, Me sedimento. Sto qui dentro, segreta nella nicchia, al sicuro, essere
Vecchio borgo, ricordo di antichi rumori, angolo di paese che canti le tue storie. Strani rumori dei nostri giorni, una
Dolcezza dei languori, voluttà sensuale d’una malinconia infinita e mistica. Nostalgia di sensazioni arcane che vagano sui ricordi di tratti
Ci sono giorni e giorni e taluni non ti sopporto, altri mi venderei l’anima per sentirti madre, come la terra,
Le foglie d’autunno Ingiallite dalla devastazione Lenta del tempo Come sottile malinconia Avvolta da silenzio e tristezza Ricordi immemorabili Di
Autunno, vita che se ne va, morte che arriva. Porta sull’eterno, e sull’infinito. Stagione di sofferenze, e di vendette, ma
La strada è aperta ed io sono insoddisfatto includendo l’incertezza di aver perduto un istante, forse una vita, dal quale
Crisalide d’uomo, avvolto mi sono nel sudario intessuto dalla mia malinconia. Contemplo l’istante in cui l’Assoluto col Nulla s’identifica. E
Persona di silenti silenzi s’affaccia al buio d’ognuno confine di sazietà e d’angosce dell’occhio ch’uccide
Giornata conclusiva sabato 14 ottobre a Verona del premio di Poesia ‘Lorenzo Montano’ alla XX edizione indetto dalla rivista di