La funicolare era un mezzo di locomozione che Rocca di Papa possedeva già dai primi anni del Novecento. Per lo spostamento si utilizzava un ingegnoso sistema ad acqua. Dalla stazione
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Da po’ de tiempu s’hau ‘nventatucerti nomi pe’ chiamàa pioggia e u vientue ‘llu tormientude quanno de callu te sfiatie te sventuli a 40 gradi.Sti nomi remmentanugente de ‘na votaquadunu
A la Rocca de li tiempico’ ‘n fucile ‘n cuollu,passenno p’a macchial’uommini jeanu a cacciasperenno po’ de ‘ccojequa’ merlu o qua’ beccaccia. Fu sosì che ‘n Rocchicianuche ‘na merla alea
Nonnema e a sorella,la cara zi’ Nanninaquann’etèro regazzinaraccontèstenu ‘na storiella.Capitèste ‘na matinache ‘na bella signorina,che volea parlà ciovile,domanneste a la bottegade Gigetto u macellaru,po’ de carne p’u brodudoa, tre etti
Sera di fine estate, conosco una simpatica signora dal fascino brioso di chi è sempre in vulcanico fermento intellettuale e pratico. È simpatia a prima vista, mica facile di questi
Illustre cittadino rocchegiano, figura di studioso e scienziato che nel nostro borgo aveva stabilito la sua dimora e, in una grande grotta tufacea situata nel giardino del suo villino, il
– So’ stracca e sudatapiù no reescioa sta’ d’èsso jettata…Si vajo ‘n piazzarefiatu ‘masserame pio ‘n gelatuco’ ‘na amica mea –Morta de callu più ‘ngna fatta– Si no rescio devento
È partito per sempre nel silenzio, un amico condivisa passione per un linguaggio antico
Tutto ebbe inizio in un assolato giorno di agosto, la vigilia dell’Immacolata: il farmacista del paese, ormai al limite della sua pazienza prese carta e penna. – Eccellenza – Così
‘Na pore jatta sderenatache de fame se sceléasottu ‘na pergulatado’ sorici ‘ncontréa…
(da Svrìnguli Svrànguli- Controluce ed. 2010)Spallata e bombardata,ess’a Rocca, ‘n tempu de guera,parecchie case steanu pe’ terae li cristiani , ‘nmezzo ai carcinaccicapeanu de prescia po’ de straccipo’ ‘ngima pe’
Un pensiero valica i monti si allontana da te in un cielo antracite
Tornare indietro nel tempo in una Calabria provata dalla miseria del primo conflitto mondiale, attraversando il Ventennio e veder di
Un’opera pluriedita dai lontani anni ’70, ma sempre fresca, attuale, piacevole da leggere, soprattutto quando fa rivivere negli adulti vividi
Dicea a commare:– Varda fija meache trent’a panza tea‘ngni sta ‘na femminellama ‘na bella craturellache ‘ncima a li genuocchit’è ‘nmiezzu
Una vita che nascedai primordiscivola nel tempogalassie di stelle d’intorno…
Tradizio’ etè a la Roccasi te tie’ da maritàregalà – sott’a chi tocca!-confetti e ciammelle ‘n quantità.Tra le tante ciammellarele
Se un giorno improvvisamente t’incontrassi pur senza vederti saprei chi sei …
S’etè refreddata ‘a puce c’a tosse e sputa sentenze manco fosse d’u pollaiu ‘n gran gallinacciu quann’opre a ‘occa, parla
Siamo a Marino, il 17 luglio 1839: si riunisce il Consiglio Comunale formato, tra membri della Magistratura e Consiglieri, da
Lontano negli anni rivedo nei tuoi occhi smeraldo di giovane ragazza bruna
Mentre revajo a casa guidenno smannita ‘a mmachina me vau l’uocchi ‘n cima a Rocca. Tuttu è scriatu: u paese,
Non è partita per sempre a te è vicina … è quel profumo che percepisci nel nulla
Capita a volte che problematiche personali inducano a trascendere quando si comunica un proprio legittimo pensiero. Scrivere e firmare ciò
Vardenno scegnedau monte d’éllo a balleco’ i fascetti ‘ttaccati a le cavallecerti macchiaruoli e carbonari d’a Roccase credeste ‘na riazzaridenno
Da poco è terminata la XXXII Sagra delle Castagne a Rocca di Papa: una festa allegra che ha visto riversarsi nei borghi della nostra città una folla di visitatori, attirati dalla belle giornate piene di sole e dal profumo dei bracieri che emanavano aromi del bosco e profumi di antichi sapori di una volta. Ovunque bancarelle artigianali e attrazioni di ogni tipo, ben coordinate e gestite dalla neonata Proloco cittadina, alla quale va un grande plauso per la riuscita dell’evento: bene ha saputo gestire, infatti, le tante iniziative e proposte che sono venute dalle numerose Associazioni, dai Comitati e dai privati cittadini. Ha dato il via all’evento una splendida mostra di antiche foto che ripercorrono storie e vita paesana, grazie all’attivo impegno negli anni precedenti, del compianto Giancarlo Giovanetti recentemente scomparso.
Intima e partecipata l’inaugurazione della mostra dell’artista e scrittore Gabriele Novelli, avviata, alla presenza del Sindaco Boccia e dell’assessore Sciamplicotti, venerdì 4 novembre in una sala della biblioteca cittadina. Le opere dell’artista da anni naturalizzato rocchegiano, hanno abbracciato un tema caro a tutti coloro che amano il centro storico della nostra città; visioni oniriche e attenuate di alcuni dei vicoli più belli di Rocca di Papa sono stati fissate per sempre in un momento di grande ‘transito’: quello dell’artista che nell’immortalarli li ha fatti propri, facendo rivivere nei colori fantastiche visioni del passato. Perché del passato, se tuttavia gli scorci sono sempre attuali, pur nella sfumata rielaborazione di Novelli? Perché in alcuni di essi il pittore ha voluto rendere visibile attraverso eteree figure femminili acromatiche, la ‘memoria’ del tempo trascorso, personificata ed immortalata come imprevista presenza, tra vicoletti dallo scorcio caratteristico con loggette e vasi di fiori, scalette, archetti, portoncini.
Ramificata e saldamente ancoratarosseggia la vite selvatica sulla rete,preparandosi al riposo autunnale: