Erano molti nel parcheggio del belvedere che dava sulla Valle del Salto. Dopo i convenevoli e le condoglianze di rito, il feretro portato a spalla e i partecipanti al saluto,
01 marzo 2012 Colle Mattia ore 7.18. Arriva il treno. Prendere il treno ogni mattina ti riserva mille sorprese. Si incontrano persone di ogni tipo. C’è chi sembra essere sceso
Alla mia età la quantità dei ricordi, affastellati durante il tempo trascorso, è ormai ingente e tentare di districarli non è semplicissimo e se , poi, si desiderasse metterne in
Si è buttato dal primo piano. La finestra aperta, il corpo sui sampietrini addosso al muro. Porta i calzini ma è senza scarpe, la testa in discesa. La moglie era
Si chiamava Ghico e aveva il montgomery nero e la lambretta. Fu lui che mi sfiorò il seno per la prima volta e io pensai: “E’ questa l’estasi di cui
Diecimila anni fa, nei fondovalle dell’Italia settentrionale, alla fine dell’ultima glaciazione, vivevano tribù di uomini che basavano la loro vita sull’unione, la comunità di gruppo, la caccia e la raccolta.
Prima serie L’ispirazione è surreale, immaginaria e l’oggetto principale è il cosmo, la natura stessa dell’uomo e dei fenomeni sensitivi quali la luce, il riflesso, l’odore, il colore, il pensiero
Dio, colma la mia solitudine con la Tua solitudine. Acco-gli la mia solitudine nellaTua solitudine…Anna Kamieńska – Mamma, dammi un po’ di soldi…è l’ultima volta, te lo giuro…dico sul serio,
C’incontrammo per la prima volta a settembre, quando le foglie dei platani iniziavano a cambiare colore prima di cadere. Io avevo undici anni, i capelli lunghi e i denti a
di Maria Lanciotti Bella giornata. Il sisma annunciato per l’11 maggio non c’è stato, il sole splende, l’aria si è addolcita. E così prendo il treno e me ne vado
Sono uscito dal tunnel della chiara media per forza quando mangio la pizza. Sono uscito dal tunnel dei manuali di crescita personale.Sono uscito dal tunnel delle pubblicazioni allegate ai quotidiani.Sono
C’era una volta l’uomo nero, spauracchio di noi bambini, che essendo privo di una reale identità ci terrorizzava. Era una figura irreale, immaginaria, fantastica che avrebbe potuto riportarci nel mondo
Ieri, undici luglio duemilaundici, è successa una cosa. Sì, il crollo delle Borse europee.Sì, in tutto il Continente si è registrato il record di temperature e abbiamo sfiorato i quaranta
Racconto di Maria Lanciotti Ferragosto. Città vuota, strade deserte. Me ne vado, me ne vado a cercare vita in qualche paese qui intorno, dove fanno le feste con balli e
– Prima tappa: Spilamberto Bologna e ritorno a Spilamberto … to be continued… (forse) – Avventure di Viaggio di Caterina Regazzi e Paolo D’Arpini Nella foto: la vecchia Appia di
Subito ho visioni di un futuro brillarello con tanti flash e niente bug, soldi facili in Borsa e poi belle donne, macchine veloci, divertenti lavori, case grandi.Irrompe la crisi della
Il giorno è appena iniziato e io sono già nervoso, stanotte non ho riposato, mi è toccato lavorare con il mio collega, “job sharing” lo chiamano. Praticamente facciamo lo stesso
Mio padre morì tanto tempo fa, a maggio, in un giorno pieno di vento. L’avevo sognato all’alba. Indossava il vestito buono e portava il cappello alla ventitré. Aveva la faccia
Il basso, tozzo, brutto, sporco extracomunitario con il viso deturpato, con le scarpe bucate e i vestiti puzzolenti prese l’ascensore fino al quinto piano del più lussuoso appartamento di quella
Lei: La spada è di cartone. Riposta nello stanzino come in una teca, si è sfatta e disfatta per l’umidità e la mancanza di aria, è marcita completamente marcita, fasulla
Era un ragazzo mingherlino e gracile, di 16 anni, piuttosto alto, dai lineamenti non brutti, i capelli folti e castani, ma goffo e dinoccolato. Si chiamava Giuseppe, detto Peppe, cui
Che grande stanza. Che grande specchio alla parete, quanta luce. Troppa luce, luce impietosa cui nemmeno una ruga può sfuggire. Se contassi le rughe del mio viso e ogni ruga
Cosa spinge gli elefanti ad andare a morire lontano dal branco? Mi hanno dato due mesi di vita, e pur non essendo un elefante vado a morire come loro lontano
La notte in bianco di Sara terminò quando il sole, che filtrava tra la persiane della sua camera da letto, scrisse sulla carta da parati rosa tre punti d’ombra intervallati
Alle diciannove e zero zero ricevo in ufficio la telefonata di Samantha, puntuale e fastidiosa come una sveglia alle sei e zero sette. – Pronto?– Ti sbrighi? Ti sto aspettando.–
La telefonata giunse inaspettata e le parole di lei, fredde e precise, sembrarono i colpi di un M12, la mitragliatrice in uso ai carabinieri: – Sono costretta a casa. Non
Piccola, dagli occhi vispi e allegri, Emma a scuola era una tra le teste più brillanti: pendeva dalle labbra dell’insegnante e tutto registrava e assorbiva con avidità. Vivace, di un’intelligenza
Luigino sbadigliò per l’ennesima volta, il secondo artificiale, tutti gli altri sbadigli erano stati veri; alle undici di sera, lui che era ancora un bambino, la stanchezza cominciava a farsi
Il navigatore solitario salpò per la sua Itaca. Attraversò mari e oceani seguendo rotte sconosciute, guidato solo dalla stella polare. S’incagliò e si liberò tante volte, senza fermarsi mai, spinto